La Corte costituzionale, con la sentenza n. 432 del 2005, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge regionale lombarda che stabiliva un’agevolazione a favore degli invalidi civili, subordinandola al possesso della cittadinanza italiana, così “irragionevolmente” discriminando gli stranieri (extracomunitari). La Corte costituzionale esamina il problema dell’applicabilità del principio di uguaglianza agli stranieri in materia di quei diritti sociali, che, tuttavia, non si configurano come essenziali. Il giudice costituzionale, con un ragionamento che appare molto sintetico, non sembra né estendere il significato e la portata dei diritti sociali, né del principio di uguaglianza: anzi, conferma la possibilità del trattamento differenziato degli stranieri, purché tali da non compromettere l’esercizio dei diritti inviolabili dell’uomo. Invero, la Corte procede all’applicazione del principio di ragionevolezza non in collegamento con il principio di uguaglianza, ma in quanto parametro autonomo, cui il legislatore deve sempre attenersi.

Il diritto degli stranieri extracomunitari alla non irragionevole discriminazione in materia di agevolazioni sociali

GNES, MATTEO
2005

Abstract

La Corte costituzionale, con la sentenza n. 432 del 2005, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge regionale lombarda che stabiliva un’agevolazione a favore degli invalidi civili, subordinandola al possesso della cittadinanza italiana, così “irragionevolmente” discriminando gli stranieri (extracomunitari). La Corte costituzionale esamina il problema dell’applicabilità del principio di uguaglianza agli stranieri in materia di quei diritti sociali, che, tuttavia, non si configurano come essenziali. Il giudice costituzionale, con un ragionamento che appare molto sintetico, non sembra né estendere il significato e la portata dei diritti sociali, né del principio di uguaglianza: anzi, conferma la possibilità del trattamento differenziato degli stranieri, purché tali da non compromettere l’esercizio dei diritti inviolabili dell’uomo. Invero, la Corte procede all’applicazione del principio di ragionevolezza non in collegamento con il principio di uguaglianza, ma in quanto parametro autonomo, cui il legislatore deve sempre attenersi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/1882413
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