Il lavoro affronta un aspetto della politica scientifica che ha rappresentato un'innovazione importante nel campo degli strumenti e dei comportamenti della comunità scientifica: quello della mission research che può essere definita come ricerca motivata sia dall'arricchimento della conoscenza che dalla sua applicazione. Il finanziamento pubblico alla ricerca scientifica è largamente riconosciuto e giustificato sia dal punto di vista sociale che economico e la politica della scienza può essere vista come un problema di scelte di portafoglio e di allocazione efficiente tra ricerca di base (caratterizzata da alto rischio e ampie possibilità di ricadute) e ricerca applicata. Ma tra queste due si è inserita da tempo una terza modalità, quella della ricerca strategica o finalizzata o mission oriented. La gestione di questo tipo di ricerca pone problemi rilevanti e in fondo ancora poco esplorati. I meccanismi su cui si è retta l'organizzazione della scienza, quali la regola dell'incentivo basato sulla priorità scientifica, col suo portato di circolazione libera dell'informazione, non appaiono sufficienti a far funzionare questo tipo di meccanismo, mentre esso produce situazioni di trade off tra produttività scientifica e trasferibilità dei risultati. L'importanza crescente di questo tipo di ricerca può essere spiegata in funzione degli attuali vincoli di bilancio pubblico e dell'importanza crescente dellle conoscenze scientifiche per l'innovazione industriale. Questo ha creato la necessità di individuare strumenti efficaci nell'evitare sprechi di risorse, favorendo al tempo stesso l'utilizzazione delle conoscenze scientifiche da parte dellle imprese e della società. Il livello complessivo delle risorse pubbliche dedicate alla ricerca è diminuito negli anni '90 in termini reali e a volte nominali per le istituzioni pubbliche, di questo hanno risentito ricerca orientata (progetti finalizzati, programmi nazionali) e non (fondi ordinari), ma la tipologia della ricerca strategica è considerata una componente fondamentale del finanziamento futuro degli organismi universitari, oltre che, più tradizionalmente, degli enti pubblici di ricerca. Il libro è costruito intorno ad un caso studio, quello di un progetto finalizzato della durata di cinque anni nel campo delle Biotecnologie, che è stato esaminato in tutti i suoi aspetti e che ha permesso di porsi problemi che vanno al di là del caso specifico. La storia del libro è anche quella di una collaborazione tra due gruppi e tra due istituzioni, Cnr e Università. Bianca Potì all'Isrds aveva iniziato un lavoro di valutazione dell'attività dei progetti finalizzati, che sviluppava seguendo l'approccio per processi e per reti, basato sulla descrizione del funzionamento del progetto e quindi dei meccanismi che mettono in relazioni inputs ed outputs. Il gruppo dell'Università di Urbino, guidato dal prof. Gambardella, aveva avviato un'indagine diretta ai ricercatori pubblici del progetto finalizzato, per indagarne i nuovi orientamenti. Dapprima la tematica comune (pochi gruppi in Italia lavorano sull'economia della scienza; in questo caso era comune anche l'oggetto specifico), poi la fiducia reciproca hanno creato una collaborazione che, partita nel 1994, ha permesso di arrivare a questo testo. Rispetto all'inizio il lavoro si è arricchito di dati, di elaborazioni e di argomentazioni, dando luogo ad un risultato senz'altro interessante. L'originalità del lavoro risiede sia nella tematica e nel punto di vista adottato sia nel materiale prodotto. La maggior parte dei lavori che affronta il tema delle relazioni tra sistema scientifico e imprese lo fa usando come punto di osservazione l'industria. Qui si è scandagliata la comunità scientifica. Per svolgere le analisi inoltre si è fatto ricorso ad un'ampia gamma di data base esclusivi, ricchi di informazioni sul progetto, sui ricercatori, sui gruppi di ricerca, sulle loro carattersitiche strutturali, sul funzionamento, sui comportamenti. Si sono usate indagini con questionario, casi studio, colloqui con i responsabili, materiale relativo al progetto. Da tutto questo è scaturita una riflessione che è stata condotta il più possibile in chiave di politica della ricerca, che se non sempre da' delle soluzioni ,pone però in modo argomentato i problemi.

L'interazione tra scienza e industria in Italia: idee per una valutazione della politica della ricerca

CIOPPI, MARCO;
1999

Abstract

Il lavoro affronta un aspetto della politica scientifica che ha rappresentato un'innovazione importante nel campo degli strumenti e dei comportamenti della comunità scientifica: quello della mission research che può essere definita come ricerca motivata sia dall'arricchimento della conoscenza che dalla sua applicazione. Il finanziamento pubblico alla ricerca scientifica è largamente riconosciuto e giustificato sia dal punto di vista sociale che economico e la politica della scienza può essere vista come un problema di scelte di portafoglio e di allocazione efficiente tra ricerca di base (caratterizzata da alto rischio e ampie possibilità di ricadute) e ricerca applicata. Ma tra queste due si è inserita da tempo una terza modalità, quella della ricerca strategica o finalizzata o mission oriented. La gestione di questo tipo di ricerca pone problemi rilevanti e in fondo ancora poco esplorati. I meccanismi su cui si è retta l'organizzazione della scienza, quali la regola dell'incentivo basato sulla priorità scientifica, col suo portato di circolazione libera dell'informazione, non appaiono sufficienti a far funzionare questo tipo di meccanismo, mentre esso produce situazioni di trade off tra produttività scientifica e trasferibilità dei risultati. L'importanza crescente di questo tipo di ricerca può essere spiegata in funzione degli attuali vincoli di bilancio pubblico e dell'importanza crescente dellle conoscenze scientifiche per l'innovazione industriale. Questo ha creato la necessità di individuare strumenti efficaci nell'evitare sprechi di risorse, favorendo al tempo stesso l'utilizzazione delle conoscenze scientifiche da parte dellle imprese e della società. Il livello complessivo delle risorse pubbliche dedicate alla ricerca è diminuito negli anni '90 in termini reali e a volte nominali per le istituzioni pubbliche, di questo hanno risentito ricerca orientata (progetti finalizzati, programmi nazionali) e non (fondi ordinari), ma la tipologia della ricerca strategica è considerata una componente fondamentale del finanziamento futuro degli organismi universitari, oltre che, più tradizionalmente, degli enti pubblici di ricerca. Il libro è costruito intorno ad un caso studio, quello di un progetto finalizzato della durata di cinque anni nel campo delle Biotecnologie, che è stato esaminato in tutti i suoi aspetti e che ha permesso di porsi problemi che vanno al di là del caso specifico. La storia del libro è anche quella di una collaborazione tra due gruppi e tra due istituzioni, Cnr e Università. Bianca Potì all'Isrds aveva iniziato un lavoro di valutazione dell'attività dei progetti finalizzati, che sviluppava seguendo l'approccio per processi e per reti, basato sulla descrizione del funzionamento del progetto e quindi dei meccanismi che mettono in relazioni inputs ed outputs. Il gruppo dell'Università di Urbino, guidato dal prof. Gambardella, aveva avviato un'indagine diretta ai ricercatori pubblici del progetto finalizzato, per indagarne i nuovi orientamenti. Dapprima la tematica comune (pochi gruppi in Italia lavorano sull'economia della scienza; in questo caso era comune anche l'oggetto specifico), poi la fiducia reciproca hanno creato una collaborazione che, partita nel 1994, ha permesso di arrivare a questo testo. Rispetto all'inizio il lavoro si è arricchito di dati, di elaborazioni e di argomentazioni, dando luogo ad un risultato senz'altro interessante. L'originalità del lavoro risiede sia nella tematica e nel punto di vista adottato sia nel materiale prodotto. La maggior parte dei lavori che affronta il tema delle relazioni tra sistema scientifico e imprese lo fa usando come punto di osservazione l'industria. Qui si è scandagliata la comunità scientifica. Per svolgere le analisi inoltre si è fatto ricorso ad un'ampia gamma di data base esclusivi, ricchi di informazioni sul progetto, sui ricercatori, sui gruppi di ricerca, sulle loro carattersitiche strutturali, sul funzionamento, sui comportamenti. Si sono usate indagini con questionario, casi studio, colloqui con i responsabili, materiale relativo al progetto. Da tutto questo è scaturita una riflessione che è stata condotta il più possibile in chiave di politica della ricerca, che se non sempre da' delle soluzioni ,pone però in modo argomentato i problemi.
1999
9788846409577
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/1890608
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