Le Fabulae di Igino sono tra le fonti più originali per la mitologia classica. Tuttavia si tratta di un testo poco attendibile dal punto di vista filologico, perché, in pratica, ci è giunto quasi solamente attraverso una maldestra trascrizione cinquecentesca di un codice in beneventana. Queste considerazioni sulla tradizione del testo sono di fondamentale importanza anche per la narrazione da parte di Igino del mito di Ipsipile, che presenta alcune particolarità interessanti, la cui rilevanza è valutabile anche grazie ad un esame comparativo con le testimonianze di altre rilevanti fonti quali i Mitografi Vaticani e Lattanzio Placido, che con Igino hanno stretti rapporti, dalle dinamiche però ancora tutte da chiarire.

La storia di Ipsipile e delle donne di Lemno nelle Fabulae di Igino (e in Lattanzio Placido)

DANESE, ROBERTO MARIO
2005

Abstract

Le Fabulae di Igino sono tra le fonti più originali per la mitologia classica. Tuttavia si tratta di un testo poco attendibile dal punto di vista filologico, perché, in pratica, ci è giunto quasi solamente attraverso una maldestra trascrizione cinquecentesca di un codice in beneventana. Queste considerazioni sulla tradizione del testo sono di fondamentale importanza anche per la narrazione da parte di Igino del mito di Ipsipile, che presenta alcune particolarità interessanti, la cui rilevanza è valutabile anche grazie ad un esame comparativo con le testimonianze di altre rilevanti fonti quali i Mitografi Vaticani e Lattanzio Placido, che con Igino hanno stretti rapporti, dalle dinamiche però ancora tutte da chiarire.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/1892181
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