Zaleuco è noto, nella letteratura storico-giuridica e filosofico-politica della modernità, come l’artefice del primo codice legislativo scritto, risalente alla fondazione di Locri Epizefirî, nel VII sec. a.C. La storia di queste leggi, che risulterebbero antecedenti a quella draconiana e più estese, si inscrive in vari racconti che si tramandano sulla città a partire dal IV sec. a.C. in Grecia. Si tratta di testimonianze brevi, frammentarie, spesso discordi, disperse in molteplici fonti nello spazio e nel tempo, che non offrono un quadro coerente dei fatti storici e politici che riguardano la colonia locrese alle origini della sua fondazione. Anche la questione dell’esistenza di Zaleuco rimane avvolta nel mistero. Quanto alle celebri leggi di Locri Epizefirî, a volte sono attribuite a Zaleuco, altre volte sembrano soltanto frutto di un buon governo. Con la consapevolezza di poter individuare solo delle narrazioni, ma anche del loro valore, nella prospettiva del rinvenimento di racconti giuridici e della loro funzione sociale e culturale, l’obiettivo della nostra analisi si limita alla ricostruzione di alcune trame che si intrecciano in questa storia. Le tradizioni considerate si inscrivono quindi per lo più tra il V e il III sec. a.C. e interessano, oltre Zaleuco, il contesto culturale e delle conoscenze su Locri Epizefirî e le sue leggi. La grande rilevanza di questa storia nella modernità è infine illustrata attraverso l’esame di una ricostruzione del codice di Zaleuco del 1800, di tal Bonaventura Portoghese, giudice regio del Regno delle Due Sicilie, appassionato di scienze e di archeologia.
Le tradizioni su Zaleuco. Storia politico-sociale di un codice e di un legislatore leggendario
MITTICA, MARIA PAOLA
2008
Abstract
Zaleuco è noto, nella letteratura storico-giuridica e filosofico-politica della modernità, come l’artefice del primo codice legislativo scritto, risalente alla fondazione di Locri Epizefirî, nel VII sec. a.C. La storia di queste leggi, che risulterebbero antecedenti a quella draconiana e più estese, si inscrive in vari racconti che si tramandano sulla città a partire dal IV sec. a.C. in Grecia. Si tratta di testimonianze brevi, frammentarie, spesso discordi, disperse in molteplici fonti nello spazio e nel tempo, che non offrono un quadro coerente dei fatti storici e politici che riguardano la colonia locrese alle origini della sua fondazione. Anche la questione dell’esistenza di Zaleuco rimane avvolta nel mistero. Quanto alle celebri leggi di Locri Epizefirî, a volte sono attribuite a Zaleuco, altre volte sembrano soltanto frutto di un buon governo. Con la consapevolezza di poter individuare solo delle narrazioni, ma anche del loro valore, nella prospettiva del rinvenimento di racconti giuridici e della loro funzione sociale e culturale, l’obiettivo della nostra analisi si limita alla ricostruzione di alcune trame che si intrecciano in questa storia. Le tradizioni considerate si inscrivono quindi per lo più tra il V e il III sec. a.C. e interessano, oltre Zaleuco, il contesto culturale e delle conoscenze su Locri Epizefirî e le sue leggi. La grande rilevanza di questa storia nella modernità è infine illustrata attraverso l’esame di una ricostruzione del codice di Zaleuco del 1800, di tal Bonaventura Portoghese, giudice regio del Regno delle Due Sicilie, appassionato di scienze e di archeologia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.