Questo lavoro si propone di delimitare la rappresentazione del tossicodipendente attraverso le varie conformazioni che a questa figura vengono attribuite dal senso comune. Scopo ulteriore della ricerca è quello di individuare la corrispondenza tra le rappresentazioni più comuni e l’autopercezione che il tossicomane ha di se stesso, della propria patologia e della tossicodipendenza in generale. Partendo dai lavori di Moscovici (1984) si è cercato di isolare il nucleo rappresentazionale che si è costituito attorno alla figura del consumatore di sostanze attraverso l’analisi degli aggettivi e dei comportamenti che gli vengono attribuiti con maggior frequenza. Il campione è formato da giovani della scuola superiore e da studenti universitari; gli strumenti della ricerca sono stati predisposti con l’ausilio della tecnica della narrazione. Il campione descrive il tossicomane attraverso immagini improntate all’individualità: da un lato la personalità tossicomanica è percepita come fragile, immatura, malata; dall’altro è rappresentata come prepotente, ma anche estroversa e in certo senso disposta ad una apertura verso gli altri, anche ai fini del recupero della normalità. Dal punto di vista del tossicomane l’assunzione di una identità negativa e scomoda, stigmatizzata culturalmente e come tale riconosciuta, si rivela utile: il tossicodipendente diventa qualcuno proprio assumendo l’identità pregiudiziale. Parole chiave: adolescenza, identità, teorie presupposte, pregiudizio, narrazione

II tossicodipendente alla ricerca di un'identità pregiudiziale. La psicopatologia si alimenta di teorie presupposte

PEDICONI, MARIA;
2007

Abstract

Questo lavoro si propone di delimitare la rappresentazione del tossicodipendente attraverso le varie conformazioni che a questa figura vengono attribuite dal senso comune. Scopo ulteriore della ricerca è quello di individuare la corrispondenza tra le rappresentazioni più comuni e l’autopercezione che il tossicomane ha di se stesso, della propria patologia e della tossicodipendenza in generale. Partendo dai lavori di Moscovici (1984) si è cercato di isolare il nucleo rappresentazionale che si è costituito attorno alla figura del consumatore di sostanze attraverso l’analisi degli aggettivi e dei comportamenti che gli vengono attribuiti con maggior frequenza. Il campione è formato da giovani della scuola superiore e da studenti universitari; gli strumenti della ricerca sono stati predisposti con l’ausilio della tecnica della narrazione. Il campione descrive il tossicomane attraverso immagini improntate all’individualità: da un lato la personalità tossicomanica è percepita come fragile, immatura, malata; dall’altro è rappresentata come prepotente, ma anche estroversa e in certo senso disposta ad una apertura verso gli altri, anche ai fini del recupero della normalità. Dal punto di vista del tossicomane l’assunzione di una identità negativa e scomoda, stigmatizzata culturalmente e come tale riconosciuta, si rivela utile: il tossicodipendente diventa qualcuno proprio assumendo l’identità pregiudiziale. Parole chiave: adolescenza, identità, teorie presupposte, pregiudizio, narrazione
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2502333
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