Se il primo incontro di Gianni Vattimo con Nietzsche intendeva soprattutto denazificare il filosofo tedesco e recuperarlo in chiave esistenzialistica, ben più originale è la lettura degli anni Settanta, quando il padre dello Zarathustra assume le vesti tutte politiche di un autore libertario e "rivoluzionario", diventando punto di riferimento per la sinistra e ispiratore di un progetto di trasformazione palingenetica della società. La crisi del socialismo reale e l’erompere della stagione terroristica in Occidente indurranno poi Vattimo a una significativa revisione di questa lettura e alla ridefinizione dell’immagine di Nietzsche in chiave ermeneutica. E’ questo l’atto fondativo del cosiddetto pensiero debole. Il volume ripercorre criticamente la storia dell’«oltreuomo» dionisiaco, mettendola in relazione con l’uso pubblico che di Nietzsche è stato fatto nel periodo della contestazione sessantottina, dell’Autonomia e infine del terrorismo e del riflusso. Emerge in controluce la storia di una parte dell’intellighenzia critica italiana, alla ricerca di una via d’uscita "individualistica" dalla dialettica e dalla crisi del marxismo anche attraverso autori che, pur collocati a destra, mettevano in evidenza i limiti della società borghese e del pensiero universalistico. Con il rischio, però, di favorire quella mentalità neoliberale che costituisce oggi il più pericoloso avversario per la democrazia moderna e per un’idea di solidarietà.

Un Nietzsche italiano. Gianni Vattimo e le avventure dell'oltreuomo rivoluzionario. Con un'intervista a Vattimo su Nietzsche, la rivoluzione, il riflusso

AZZARA', GIUSEPPE STEFANO
2011

Abstract

Se il primo incontro di Gianni Vattimo con Nietzsche intendeva soprattutto denazificare il filosofo tedesco e recuperarlo in chiave esistenzialistica, ben più originale è la lettura degli anni Settanta, quando il padre dello Zarathustra assume le vesti tutte politiche di un autore libertario e "rivoluzionario", diventando punto di riferimento per la sinistra e ispiratore di un progetto di trasformazione palingenetica della società. La crisi del socialismo reale e l’erompere della stagione terroristica in Occidente indurranno poi Vattimo a una significativa revisione di questa lettura e alla ridefinizione dell’immagine di Nietzsche in chiave ermeneutica. E’ questo l’atto fondativo del cosiddetto pensiero debole. Il volume ripercorre criticamente la storia dell’«oltreuomo» dionisiaco, mettendola in relazione con l’uso pubblico che di Nietzsche è stato fatto nel periodo della contestazione sessantottina, dell’Autonomia e infine del terrorismo e del riflusso. Emerge in controluce la storia di una parte dell’intellighenzia critica italiana, alla ricerca di una via d’uscita "individualistica" dalla dialettica e dalla crisi del marxismo anche attraverso autori che, pur collocati a destra, mettevano in evidenza i limiti della società borghese e del pensiero universalistico. Con il rischio, però, di favorire quella mentalità neoliberale che costituisce oggi il più pericoloso avversario per la democrazia moderna e per un’idea di solidarietà.
2011
9788872856918
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2503489
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact