Questo mio volume, Conflitto e socialità. La contingenza dell’antagonismo, pubblicato per i tipi di Liguori Editore nella Collana “Teorie & Oggetti della Filosofia” diretta dal filosofo italiano Roberto Esposito, continua idealmente, tra l’altro, le ricerche da me intraprese e compiute in precedenza nei miei volumi Intersoggettività e norma (Liguori 2008), L’inquieto vincolo dell’umano (Liguori 2010), Passaggio per Francoforte (Morlacchi 2010) e Dislocazioni del politico (Morlacchi 2011²). Il volume, di complessive 298 pagine, è suddiviso in due sezioni, cinque parti e consta di 14 capitoli. Il suo obiettivo sul piano metodologico e scientifico è “ambizioso”. Esso si traduce nel tentativo non solo di interpretare originalmente, in ambito storico-filosofico, nella contingenza dell’antagonismo, la rilevanza del rapporto immanente e speculare tra conflitto e socialità, cui rinvia nella sua reciproca circolarità il titolo, ma di dimostrare anche quanto sia fecondo il legame che si stabilisce tra filosofia politica e teoria critica, evidenziando come quest’ultima sia anche una “filosofia” politica. Salvaguardando la sua oggettiva consistenza e validità scientifica, analitica, storiografica ed ermeneutica, nei suoi risultati, ho cercato di conferire un livello innovativo a questo volume, verificandolo sul piano metodologico e interpretativo, nei confronti della ricerca filosofica contemporanea. Nello specifico posso sinteticamente descrivere le linee guida del libro nei termini seguenti. Nel circuito delle idee che nel Moderno si installano al centro del dibattito filosofico, politico e sociale, le riflessioni di Hegel, Weber, Marx, Simmel, Löwith, Canetti, Adorno, Horkheimer, Abensour, Esposito, Rancière, Taylor e Habermas sulle dinamiche del conflitto, la dialettica del dominio, le metamorfosi del potere e le topografie della socialità, nel loro registro tonale, vengono attraversate in questo mio volume secondo una modalità argomentativa ed espositiva che lega analisi testuale e interpretazione critica delle figure di pensiero e delle problematiche di volta in volta sottoposte ad una rigorosa indagine filosofica, attenta alle fonti originarie e anche arricchita dal confronto puntuale non solo con la più autorevole e accreditata letteratura scientifica secondaria internazionale ma anche con le più aggiornate letture teoretiche e storiografiche che affrontato il plesso delle questioni discusse nel testo. Passando nel varco della loro criticità, esse sono ricostruite e fatte rientrare, come punto di raffronto comparativo, in una relazione analitica e critica con alcuni dei tratti problematici del nostro tempo, lungo un percorso in cui la dialettica dell’umano si snoda specularmente fra teoria critica, filosofia politica e diagnosi della democrazia. Conflitto e socialità è un libro scritto nel periodo che è stato definito dei turbulent teens, ovvero negli anni Dieci del XXI secolo, un decennio di confusione, disordine e frammentazione, ma soprattutto di «esclusione inclusiva» (Žižek) che, estremizzando nella conditio humana l’individualismo, le paure e gli interessi, ha trovato il suo principale antagonista nella polifonia delle voci dei molti che si riconoscono nel principio del bene comune e della solidarietà responsabile quale espressione di un pensiero per-altri. Il volume è stato recensito dalla rivista on-line "Dialettica e Filosofia" (http://www.dialetticaefilosofia.it/scheda-dialettica-recensioni.asp?id=58)

Conflitto e socialità. La contingenza dell'antagonismo

DE SIMONE, ANTONIO
2011

Abstract

Questo mio volume, Conflitto e socialità. La contingenza dell’antagonismo, pubblicato per i tipi di Liguori Editore nella Collana “Teorie & Oggetti della Filosofia” diretta dal filosofo italiano Roberto Esposito, continua idealmente, tra l’altro, le ricerche da me intraprese e compiute in precedenza nei miei volumi Intersoggettività e norma (Liguori 2008), L’inquieto vincolo dell’umano (Liguori 2010), Passaggio per Francoforte (Morlacchi 2010) e Dislocazioni del politico (Morlacchi 2011²). Il volume, di complessive 298 pagine, è suddiviso in due sezioni, cinque parti e consta di 14 capitoli. Il suo obiettivo sul piano metodologico e scientifico è “ambizioso”. Esso si traduce nel tentativo non solo di interpretare originalmente, in ambito storico-filosofico, nella contingenza dell’antagonismo, la rilevanza del rapporto immanente e speculare tra conflitto e socialità, cui rinvia nella sua reciproca circolarità il titolo, ma di dimostrare anche quanto sia fecondo il legame che si stabilisce tra filosofia politica e teoria critica, evidenziando come quest’ultima sia anche una “filosofia” politica. Salvaguardando la sua oggettiva consistenza e validità scientifica, analitica, storiografica ed ermeneutica, nei suoi risultati, ho cercato di conferire un livello innovativo a questo volume, verificandolo sul piano metodologico e interpretativo, nei confronti della ricerca filosofica contemporanea. Nello specifico posso sinteticamente descrivere le linee guida del libro nei termini seguenti. Nel circuito delle idee che nel Moderno si installano al centro del dibattito filosofico, politico e sociale, le riflessioni di Hegel, Weber, Marx, Simmel, Löwith, Canetti, Adorno, Horkheimer, Abensour, Esposito, Rancière, Taylor e Habermas sulle dinamiche del conflitto, la dialettica del dominio, le metamorfosi del potere e le topografie della socialità, nel loro registro tonale, vengono attraversate in questo mio volume secondo una modalità argomentativa ed espositiva che lega analisi testuale e interpretazione critica delle figure di pensiero e delle problematiche di volta in volta sottoposte ad una rigorosa indagine filosofica, attenta alle fonti originarie e anche arricchita dal confronto puntuale non solo con la più autorevole e accreditata letteratura scientifica secondaria internazionale ma anche con le più aggiornate letture teoretiche e storiografiche che affrontato il plesso delle questioni discusse nel testo. Passando nel varco della loro criticità, esse sono ricostruite e fatte rientrare, come punto di raffronto comparativo, in una relazione analitica e critica con alcuni dei tratti problematici del nostro tempo, lungo un percorso in cui la dialettica dell’umano si snoda specularmente fra teoria critica, filosofia politica e diagnosi della democrazia. Conflitto e socialità è un libro scritto nel periodo che è stato definito dei turbulent teens, ovvero negli anni Dieci del XXI secolo, un decennio di confusione, disordine e frammentazione, ma soprattutto di «esclusione inclusiva» (Žižek) che, estremizzando nella conditio humana l’individualismo, le paure e gli interessi, ha trovato il suo principale antagonista nella polifonia delle voci dei molti che si riconoscono nel principio del bene comune e della solidarietà responsabile quale espressione di un pensiero per-altri. Il volume è stato recensito dalla rivista on-line "Dialettica e Filosofia" (http://www.dialetticaefilosofia.it/scheda-dialettica-recensioni.asp?id=58)
2011
9788820755737
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2511547
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