Le fondamentali acquisizioni della narratologia strutturalista possono essere utilmente integrate, in rapporto al racconto storico, grazie all’apporto di più recenti correnti narratologiche. In particolare la cosiddetta ‘narratologia cognitiva’, muovendo da alcune premesse derivanti dalle scienze cognitive e dalla conversation analysis e attribuendo un peso rilevante ai concetti di coscienza ed esperienza, può contribuire a una migliore comprensione della scrittura storica. Nella prima parte del saggio si passano in rassegna le caratteristiche generali di alcuni modelli narratologici di orientamento cognitivo, mettendo in luce la presenza di una cornice comunicativa generale che – presentando il processo comunicativo come una ideale conversazione nella quale narratore e destinatario condividono un universo narrativo – influisce sistematicamente sulla rappresentazione e sulla percezione di una dimensione di ‘oralità’ nel discorso erodoteo. Nella seconda parte, si analizzano alla luce di questi presupposti alcuni aspetti centrali della scrittura storica erodotea: l’evocazione di una cornice conversazionale tra lo storico e i suoi informatori o il suo destinatario; i meccanismi che regolano la presenza o l’assenza di elementi autobiografici nelle sezioni geoetnografiche delle Storie; il rapporto tra sezioni narrative e descrittive. In particolare, si analizzano la trasposizione di esperienze storiche e personali (colloqui con informatori locali, visione di luoghi e monumenti) in rappresentazioni impersonali e atemporali e le sue ricadute per la ricostruzione dei suoi viaggi e dei suoi contatti con gli informatori locali.

Racconto storico e narratologia cognitiva: una proposta di lettura erodotea

DORATI, MARCO MASSIMO
2012

Abstract

Le fondamentali acquisizioni della narratologia strutturalista possono essere utilmente integrate, in rapporto al racconto storico, grazie all’apporto di più recenti correnti narratologiche. In particolare la cosiddetta ‘narratologia cognitiva’, muovendo da alcune premesse derivanti dalle scienze cognitive e dalla conversation analysis e attribuendo un peso rilevante ai concetti di coscienza ed esperienza, può contribuire a una migliore comprensione della scrittura storica. Nella prima parte del saggio si passano in rassegna le caratteristiche generali di alcuni modelli narratologici di orientamento cognitivo, mettendo in luce la presenza di una cornice comunicativa generale che – presentando il processo comunicativo come una ideale conversazione nella quale narratore e destinatario condividono un universo narrativo – influisce sistematicamente sulla rappresentazione e sulla percezione di una dimensione di ‘oralità’ nel discorso erodoteo. Nella seconda parte, si analizzano alla luce di questi presupposti alcuni aspetti centrali della scrittura storica erodotea: l’evocazione di una cornice conversazionale tra lo storico e i suoi informatori o il suo destinatario; i meccanismi che regolano la presenza o l’assenza di elementi autobiografici nelle sezioni geoetnografiche delle Storie; il rapporto tra sezioni narrative e descrittive. In particolare, si analizzano la trasposizione di esperienze storiche e personali (colloqui con informatori locali, visione di luoghi e monumenti) in rappresentazioni impersonali e atemporali e le sue ricadute per la ricostruzione dei suoi viaggi e dei suoi contatti con gli informatori locali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2512011
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