Il nuovo contesto mediale, in particolare l’uso sempre più diffuso del web sociale da parte della popolazione e delle organizzazioni, è ampiamente riconosciuto come il luogo privilegiato di osservazione delle dinamiche socio-comunicative emergenti nella contemporaneità. È in esso infatti che avvengono alcune trasformazioni significative, fra cui il superamento del tradizionale “pubblico”, o cittadino-spettatore, da soggetto passivo a cittadino attivo, generatore di contenuti, nonché la nascita e lo sviluppo di culture partecipative (Jenkins 2006, Benkler 2007, Boccia Artieri 2008, Granieri 2009, Castells 2008). Tale mutamento ha imposto la necessità di ripensare al concetto di cittadinanza e di partecipazione civica (Fishkin 2003, Bobbio 2002, Faccioli 2007, Donati 2008) in un contesto di sfera pubblica allargata. Alla luce di questa rivisitazione concettuale, si cercherà di interpretare differenti prassi comunicative provenienti dal “basso” (da cittadini singoli o associati) e dall’”alto” (dalle istituzioni pubbliche); prassi comunicative che riguardano tematiche di “interesse generale”, con il fine, più o meno consapevole, di ampliare la conversazione, alimentare l’opinione pubblica, ricercare condivisione, incidere direttamente o indirettamente sui processi decisionali. Nell'articolo vengono messe in evidenza le convergenze, i punti di forza, ma anche le dissonanze comunicative irrisolte che caratterizzano il rapporto fra cittadini e istituzioni (Mazzoli 2009). Nello specifico si delinea un processo riflessivo sulle forme che può assumere la comunicazione pubblica promossa dalle istituzioni (Faccioli 2007, Rovinetti 2007, Arena 2006), sulle possibilità di adottare il modello della “condivisione” e tradurlo in scelte politiche, relazionali, organizzative. In tal senso si prenderanno in considerazione alcune recenti esperienze europee e nazionali, legate a iniziative messe in campo dalla comunità italiana degli innovatori della pubblica amministrazione e da alcune amministrazioni locali.

Quale comunicazione pubblica e partecipazione civica nel web sociale? Cittadini e pubbliche amministrazioni a confronto

DUCCI, GEA
2011

Abstract

Il nuovo contesto mediale, in particolare l’uso sempre più diffuso del web sociale da parte della popolazione e delle organizzazioni, è ampiamente riconosciuto come il luogo privilegiato di osservazione delle dinamiche socio-comunicative emergenti nella contemporaneità. È in esso infatti che avvengono alcune trasformazioni significative, fra cui il superamento del tradizionale “pubblico”, o cittadino-spettatore, da soggetto passivo a cittadino attivo, generatore di contenuti, nonché la nascita e lo sviluppo di culture partecipative (Jenkins 2006, Benkler 2007, Boccia Artieri 2008, Granieri 2009, Castells 2008). Tale mutamento ha imposto la necessità di ripensare al concetto di cittadinanza e di partecipazione civica (Fishkin 2003, Bobbio 2002, Faccioli 2007, Donati 2008) in un contesto di sfera pubblica allargata. Alla luce di questa rivisitazione concettuale, si cercherà di interpretare differenti prassi comunicative provenienti dal “basso” (da cittadini singoli o associati) e dall’”alto” (dalle istituzioni pubbliche); prassi comunicative che riguardano tematiche di “interesse generale”, con il fine, più o meno consapevole, di ampliare la conversazione, alimentare l’opinione pubblica, ricercare condivisione, incidere direttamente o indirettamente sui processi decisionali. Nell'articolo vengono messe in evidenza le convergenze, i punti di forza, ma anche le dissonanze comunicative irrisolte che caratterizzano il rapporto fra cittadini e istituzioni (Mazzoli 2009). Nello specifico si delinea un processo riflessivo sulle forme che può assumere la comunicazione pubblica promossa dalle istituzioni (Faccioli 2007, Rovinetti 2007, Arena 2006), sulle possibilità di adottare il modello della “condivisione” e tradurlo in scelte politiche, relazionali, organizzative. In tal senso si prenderanno in considerazione alcune recenti esperienze europee e nazionali, legate a iniziative messe in campo dalla comunità italiana degli innovatori della pubblica amministrazione e da alcune amministrazioni locali.
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