Dati recenti indicano che il diabete mellito è in continua crescita; se nel 1997, infatti, il numero dei diabetici era stimato intorno a 124 milioni, 97% dei quali di tipo 2, si calcola che nell’anno corrente questo numero salirà a ben 221 milioni. Questo incremento del 78% in soli 13 anni riguarderà sia il diabete di tipo 1 sia, soprattutto, il diabete di tipo 2 e interesserà in prevalenza i paesi in via di sviluppo, mentre paesi come l’Africa e l’Asia faranno registrare un incremento di 2-3 volte rispetto ai propri valori attuali. Anche i paesi industrializzati non saranno risparmiati pur presentando un incremento di prevalenza più contenuto. A questa sorta di “epidemia” conseguirà una serie di complicanze cardiovascolari (microangiopatia, macroangiopatia), che già oggi rappresentano la principale causa dell’elevata mortalità cardiovascolare in pazienti diabetici. L’incremento della morbilità e mortalità cardiovascolare è stato attribuito sia alla cronica iperglicemia di per sé, sia alla concomitante presenza di fattori di rischio come obesità centrale, dislipidemia, ipertensione arteriosa, i quali hanno dimostrato essere associati in un cluster con l’insulinoresistenza e i disturbi del metabolismo del glucosio, suggerendo così l’esistenza di un’unica condizione fisiopatologica, definita “sindrome metabolica” (MS). 12 S cienza e Movimento - vol.i Uno stile di vita sedentario è stato associato con un’incrementata prevalenza di diabete e MS; per contro, programmi di modifica dello stile di vita, inclusa l’attività fisica, hanno dimostrato indicativi successi nella prevenzione e lo sviluppo potenziale del diabete di tipo 2 a ciò associando un significativo miglioramento del peso corporeo, dell’obesità centrale, del HbA1c (emoglobina glicosilata), dell’assetto lipidico, dell’insulino-sensitività e dell’ipertensione arteriosa. L’esercizio fisico in grado di esercitare un impatto favorevole sul metabolismo, soprattutto attraverso un miglioramento della sensibilità insulinica a livello muscolare è, infatti, risultato efficace sia nel ridurre l’incidenza del diabete di tipo 2 sia come strategia curativa in pazienti con MS. Il presente studio si propone di verificare, su un campione di pazienti con diabete di tipo 2 e MS, l’ipotesi che un intervento intensivo sullo stile di vita basato sull’esercizio fisico misto (aerobico e di resistenza), in aggiunta al trattamento convenzionale, migliora, rispetto a quest’ultimo, i seguenti parametri: HbA1c – BMI - Vo2 Max – Peso - Posologia farmacologica

Effetti del training metabolico in pazienti con diabete tipo 2

BIANCALANA, VINCENZO
2012

Abstract

Dati recenti indicano che il diabete mellito è in continua crescita; se nel 1997, infatti, il numero dei diabetici era stimato intorno a 124 milioni, 97% dei quali di tipo 2, si calcola che nell’anno corrente questo numero salirà a ben 221 milioni. Questo incremento del 78% in soli 13 anni riguarderà sia il diabete di tipo 1 sia, soprattutto, il diabete di tipo 2 e interesserà in prevalenza i paesi in via di sviluppo, mentre paesi come l’Africa e l’Asia faranno registrare un incremento di 2-3 volte rispetto ai propri valori attuali. Anche i paesi industrializzati non saranno risparmiati pur presentando un incremento di prevalenza più contenuto. A questa sorta di “epidemia” conseguirà una serie di complicanze cardiovascolari (microangiopatia, macroangiopatia), che già oggi rappresentano la principale causa dell’elevata mortalità cardiovascolare in pazienti diabetici. L’incremento della morbilità e mortalità cardiovascolare è stato attribuito sia alla cronica iperglicemia di per sé, sia alla concomitante presenza di fattori di rischio come obesità centrale, dislipidemia, ipertensione arteriosa, i quali hanno dimostrato essere associati in un cluster con l’insulinoresistenza e i disturbi del metabolismo del glucosio, suggerendo così l’esistenza di un’unica condizione fisiopatologica, definita “sindrome metabolica” (MS). 12 S cienza e Movimento - vol.i Uno stile di vita sedentario è stato associato con un’incrementata prevalenza di diabete e MS; per contro, programmi di modifica dello stile di vita, inclusa l’attività fisica, hanno dimostrato indicativi successi nella prevenzione e lo sviluppo potenziale del diabete di tipo 2 a ciò associando un significativo miglioramento del peso corporeo, dell’obesità centrale, del HbA1c (emoglobina glicosilata), dell’assetto lipidico, dell’insulino-sensitività e dell’ipertensione arteriosa. L’esercizio fisico in grado di esercitare un impatto favorevole sul metabolismo, soprattutto attraverso un miglioramento della sensibilità insulinica a livello muscolare è, infatti, risultato efficace sia nel ridurre l’incidenza del diabete di tipo 2 sia come strategia curativa in pazienti con MS. Il presente studio si propone di verificare, su un campione di pazienti con diabete di tipo 2 e MS, l’ipotesi che un intervento intensivo sullo stile di vita basato sull’esercizio fisico misto (aerobico e di resistenza), in aggiunta al trattamento convenzionale, migliora, rispetto a quest’ultimo, i seguenti parametri: HbA1c – BMI - Vo2 Max – Peso - Posologia farmacologica
2012
8896044219
9788896044216
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