Le elezioni amministrative italiane del 15 e 16 Maggio 2011 hanno rappresentato un importante appuntamento elettorale che è coinciso con un particolare momento di sviluppo della diffusione e uso di Internet in Italia. Si è, infatti, trattato - con oltre la metà dei cittadini che accedono in rete - delle prime votazioni di cui si è parlato diffusamente anche online. Queste conversazioni contribuiscono al formarsi di un’opinione politica fra pari, in altre parole senza la mediazione dei mezzi di comunicazione di massa. Inoltre, a differenza delle conversazioni fra pari sulla politica che da sempre avvengono nelle famiglie come nei bar e nelle piazze, i discorsi che hanno luogo sulle piattaforme di social media lasciano traccia. Seguendo alcune suggestioni presenti sui media e in letteratura, si è dunque provato a seguire queste tracce per comprendere se, e fino a che punto, esse potessero anticipare l’esito stesso delle elezioni. Lo studio si è concentrato sui 229 candidati sindaco dei 29 capoluoghi di provincia coinvolti in questa tornata elettorale. Per ciascun candidato sono state individuate le pagine di riferimento aperte su Facebook. Su queste pagine è stato svolto un monitoraggio del numero di Mi Piace/Likes ricevuto. Al termine del primo turno della tornata elettorale, il consenso ricevuto dai candidati su Facebook è stato messo a confronto, attraverso due diversi modelli, con il consenso effettivamente ricevuto in termini di percentuali di voto. Nel 39% dei casi il candidato che era primo su Facebook ha effettivamente vinto le elezioni raccogliendo il maggior numero di voti. Nel 43% dei casi il candidato risultato primo su Facebook è invece arrivato secondo alle elezioni. In altri termini il candidato sindaco che raccoglie il maggior consenso sul social network, ha oltre l’80% di possibilità di diventare sindaco o di arrivare secondo nella competizione elettorale. Nell’articolo sono discussi questi risultati alla luce di studi simili presenti in letteratura e tracciate alcune possibili prospettive di ricerca.

Se i Mi Piace fossero voti: uno studio emprico sulle elezioni amministrative 2011

GIGLIETTO, FABIO
2015

Abstract

Le elezioni amministrative italiane del 15 e 16 Maggio 2011 hanno rappresentato un importante appuntamento elettorale che è coinciso con un particolare momento di sviluppo della diffusione e uso di Internet in Italia. Si è, infatti, trattato - con oltre la metà dei cittadini che accedono in rete - delle prime votazioni di cui si è parlato diffusamente anche online. Queste conversazioni contribuiscono al formarsi di un’opinione politica fra pari, in altre parole senza la mediazione dei mezzi di comunicazione di massa. Inoltre, a differenza delle conversazioni fra pari sulla politica che da sempre avvengono nelle famiglie come nei bar e nelle piazze, i discorsi che hanno luogo sulle piattaforme di social media lasciano traccia. Seguendo alcune suggestioni presenti sui media e in letteratura, si è dunque provato a seguire queste tracce per comprendere se, e fino a che punto, esse potessero anticipare l’esito stesso delle elezioni. Lo studio si è concentrato sui 229 candidati sindaco dei 29 capoluoghi di provincia coinvolti in questa tornata elettorale. Per ciascun candidato sono state individuate le pagine di riferimento aperte su Facebook. Su queste pagine è stato svolto un monitoraggio del numero di Mi Piace/Likes ricevuto. Al termine del primo turno della tornata elettorale, il consenso ricevuto dai candidati su Facebook è stato messo a confronto, attraverso due diversi modelli, con il consenso effettivamente ricevuto in termini di percentuali di voto. Nel 39% dei casi il candidato che era primo su Facebook ha effettivamente vinto le elezioni raccogliendo il maggior numero di voti. Nel 43% dei casi il candidato risultato primo su Facebook è invece arrivato secondo alle elezioni. In altri termini il candidato sindaco che raccoglie il maggior consenso sul social network, ha oltre l’80% di possibilità di diventare sindaco o di arrivare secondo nella competizione elettorale. Nell’articolo sono discussi questi risultati alla luce di studi simili presenti in letteratura e tracciate alcune possibili prospettive di ricerca.
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