Il saggio mira a mostrare che l’”invenzione” di Garibaldi come personaggio ed eroe è in verità opera di Garibaldi stesso e che la struttura fondamentale del mito garibaldino risiede fondamentalmente nell’incontro tra l’idea di virilità e quella di nazione. In questo nesso la riconoscibilità dell’eroe Garibaldi non è tanto o solo dovuta all’adesione tra la sua figura rilanciata dai giornali e l’aspettativa dell’eroe, com’è stato spesso osservato, bensì grazie all’adesione fra la sua figura di combattente e militare con la contemporanea maturazione di una cultura patriottica italiana. Un processo che si compie al seguito dell’esperienza sudamericana a Montevideo e soprattutto con la Repubblica romana del 1849. Ora, questa cultura militare, dai tratti specifici italiani, maturava essenzialmente attraverso un continuo confronto con la tradizione militare francese e con il ruolo militare e politico giocato dalla Francia in quel periodo. La conclusione vittoriosa della campagna dei Mille e l’unificazione italiana nel 1861, allorché Garibaldi toccava il vertice della sua popolarità internazionale, producevano una svolta. La sua idea di nazione armata e gli incidenti causati dai tentativi di risolvere la “quesitone romana” con la forza, inauguravano una separazione e una certa rivalità con la Francia di Napoleone III. La conversione al pacifismo, infine, confermava Garibaldi nella convinzione che l’Inghilterra fosse ormai divenuta la “nazione pacifica” di riferimento in Europa.

Garibaldi inventé par Garibaldi. Formation d'une idéologie militaire entre l'Italie et la France de 1845 à 1882, in “Transalpina”, Université de Caen Basse-Normandie, n. 15, 2012. L’Unité italienne racontée, I: Interprétations et commémorations, Textes recueillis et présentés par L. Fournier-Finocchiaro et J.-Y. Frétigné

MENGOZZI, DINO
2012

Abstract

Il saggio mira a mostrare che l’”invenzione” di Garibaldi come personaggio ed eroe è in verità opera di Garibaldi stesso e che la struttura fondamentale del mito garibaldino risiede fondamentalmente nell’incontro tra l’idea di virilità e quella di nazione. In questo nesso la riconoscibilità dell’eroe Garibaldi non è tanto o solo dovuta all’adesione tra la sua figura rilanciata dai giornali e l’aspettativa dell’eroe, com’è stato spesso osservato, bensì grazie all’adesione fra la sua figura di combattente e militare con la contemporanea maturazione di una cultura patriottica italiana. Un processo che si compie al seguito dell’esperienza sudamericana a Montevideo e soprattutto con la Repubblica romana del 1849. Ora, questa cultura militare, dai tratti specifici italiani, maturava essenzialmente attraverso un continuo confronto con la tradizione militare francese e con il ruolo militare e politico giocato dalla Francia in quel periodo. La conclusione vittoriosa della campagna dei Mille e l’unificazione italiana nel 1861, allorché Garibaldi toccava il vertice della sua popolarità internazionale, producevano una svolta. La sua idea di nazione armata e gli incidenti causati dai tentativi di risolvere la “quesitone romana” con la forza, inauguravano una separazione e una certa rivalità con la Francia di Napoleone III. La conversione al pacifismo, infine, confermava Garibaldi nella convinzione che l’Inghilterra fosse ormai divenuta la “nazione pacifica” di riferimento in Europa.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2537776
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