Negli ultimi anni è notevolmente aumentato l’interesse per la digestione anaerobica come tecnica di trattamento di scarti agroindustriali che trasforma la sostanza organica in biogas. I prodotti di scarto del trattamento, i digestati, possono essere utilizzati in agricoltura come fertilizzanti, ammendanti o materiale adsorbente, con interessanti prospettive nell’ambito di un’agricoltura sostenibile. Il digestato oggetto di questo studio è stato ottenuto dalla digestione anaerobica in condizioni mesofile di vinaccioli e noccioli di prugna, miscelati in rapporto 1:1 in termini di solidi volatili con un fango biologico ottenuto dal trattamento di acque reflue urbane. Al fine di valutare l’impatto che tale digestato potrebbe avere sull’ambiente una volta aggiunto al suolo, ne è stato valutato l’effetto su sopravvivenza e riproduzione del collembolo Folsomia candida seguendo il protocollo ISO in terreno artificiale formato da sabbia (70%), caolino (20%) e torba di sfagno (10%) con aggiunta di CaCO3 fino a raggiungere un pH di 6,0 ± 0,5 (ISO 11267:1999). Il test ha previsto l’esposizione di esemplari di 12 giorni di F. candida per 28 giorni a concentrazioni differenti di digestato nel terreno (0; 1%; 2,5%; 4%; 5%). Inoltre, poiché era emerso che l’aggiunta di digestato al terreno artificiale determinava un innalzamento del pH, è stata preparata una serie di campioni senza digestato in terreno portato a pH 7,2. I terreni sperimentali sono stati caratterizzati in termini di sostanza organica (LOI), concentrazione totale di CaCO3, salinità e pH. Differenze e similarità fra i gruppi sperimentali sono state saggiate tramite analisi univariate e multivariate (SPSS, PRIMER 5). Una diminuzione significativa della sopravvivenza dei collemboli è stata osservata solo per la concentrazione di digestato al 5% (in media pH = 8,0). La concentrazione al 2,5% (in media pH = 7,8) si è dimostrata sufficiente a produrre un’inibizione della fecondità pari al 41%, mentre non risulta significativa la differenza di fecondità tra il controllo (in media pH = 6,5) e i campioni in cui è stato aggiunto 1% di digestato (in media pH = 7,5). Pertanto la soglia di tossicità per la sopravvivenza può essere collocata fra la concentrazione al 4% e quella al 5% di digestato e per la riproduzione fra 1% e 2,5%. Non sono state evidenziate, invece, differenze significative tra i campioni con digestato al 2,5% e i campioni senza digestato portati a pH = 7,2 e la loro stretta similarità è confermata dalla CLUSTER Analysis. Un possibile effetto biologico legato direttamente alla modificazione di pH del terreno può, pertanto, essere preso in considerazione.

VALUTAZIONE ECOTOSSICOLOGICA DELL’UTILIZZO IN AGRICOLTURA DI PRODOTTI DERIVANTI DALLA DIGESTIONE ANAEROBICA DI RIFIUTI

TATANO, FABIO;
2013

Abstract

Negli ultimi anni è notevolmente aumentato l’interesse per la digestione anaerobica come tecnica di trattamento di scarti agroindustriali che trasforma la sostanza organica in biogas. I prodotti di scarto del trattamento, i digestati, possono essere utilizzati in agricoltura come fertilizzanti, ammendanti o materiale adsorbente, con interessanti prospettive nell’ambito di un’agricoltura sostenibile. Il digestato oggetto di questo studio è stato ottenuto dalla digestione anaerobica in condizioni mesofile di vinaccioli e noccioli di prugna, miscelati in rapporto 1:1 in termini di solidi volatili con un fango biologico ottenuto dal trattamento di acque reflue urbane. Al fine di valutare l’impatto che tale digestato potrebbe avere sull’ambiente una volta aggiunto al suolo, ne è stato valutato l’effetto su sopravvivenza e riproduzione del collembolo Folsomia candida seguendo il protocollo ISO in terreno artificiale formato da sabbia (70%), caolino (20%) e torba di sfagno (10%) con aggiunta di CaCO3 fino a raggiungere un pH di 6,0 ± 0,5 (ISO 11267:1999). Il test ha previsto l’esposizione di esemplari di 12 giorni di F. candida per 28 giorni a concentrazioni differenti di digestato nel terreno (0; 1%; 2,5%; 4%; 5%). Inoltre, poiché era emerso che l’aggiunta di digestato al terreno artificiale determinava un innalzamento del pH, è stata preparata una serie di campioni senza digestato in terreno portato a pH 7,2. I terreni sperimentali sono stati caratterizzati in termini di sostanza organica (LOI), concentrazione totale di CaCO3, salinità e pH. Differenze e similarità fra i gruppi sperimentali sono state saggiate tramite analisi univariate e multivariate (SPSS, PRIMER 5). Una diminuzione significativa della sopravvivenza dei collemboli è stata osservata solo per la concentrazione di digestato al 5% (in media pH = 8,0). La concentrazione al 2,5% (in media pH = 7,8) si è dimostrata sufficiente a produrre un’inibizione della fecondità pari al 41%, mentre non risulta significativa la differenza di fecondità tra il controllo (in media pH = 6,5) e i campioni in cui è stato aggiunto 1% di digestato (in media pH = 7,5). Pertanto la soglia di tossicità per la sopravvivenza può essere collocata fra la concentrazione al 4% e quella al 5% di digestato e per la riproduzione fra 1% e 2,5%. Non sono state evidenziate, invece, differenze significative tra i campioni con digestato al 2,5% e i campioni senza digestato portati a pH = 7,2 e la loro stretta similarità è confermata dalla CLUSTER Analysis. Un possibile effetto biologico legato direttamente alla modificazione di pH del terreno può, pertanto, essere preso in considerazione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2574974
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