Il progetto europeo Leonardo Childhood Links è stato avviato nel ottobre 2011 ed ha coinvolto quattro diversi Paesi: Francia (come partner promotore), Repubblica Ceca, Spagna ed Italia. Per il nostro Paese sono stati coinvolti tre diversi centri: C.R.F. dell’Università degli Studi di Urbino, Coossmarche e D.I.I. dell’Università Politecnica di Ancona. L’obiettivo del progetto è quello di testare l’efficacia effettiva in termini di ricaduta e la sua trasportabilità in contesti diversi rispetto a quello di origine (Francia) di un metodo di supervisione focalizzato sull’analisi dei processi decisionali. Tale metodologia si concretizza quindi nel racconto e nell'analisi, in sequenza, di una situazione professionale di cui l'operatore è stato attore e mira a rinforzare e sviluppare, nel ed attraverso l’operatore stesso, le competenze di vita e di relazione di coloro a cui è destinato l'intervento educativo. Si vuole in tal senso favorire la cooperazione ed il rafforzamento delle "competenze globali" (la capacità di comprendere i ruoli ed i valori fondanti un ambiente, la capacità di conoscenza e ragionamento, la capacità di prendere decisioni adeguate e immediate fondate cioè sulla conoscenza di sé, degli altri, sull’analisi delle proprie percezioni, degli obiettivi da raggiungere e dei mezzi che lo rendono possibile). Nozione fondamentale è pertanto quella di forma decisionale, intesa come il processo cognitivo che sottostà e dirige l’azione finalizzata (obiettivo – mezzo); tale elemento è rintracciabile nel racconto di un episodio specifico attraverso l'identificazione della coppia soggetto - verbo. Ne consegue che è mediante l’identificazione delle azioni di un soggetto attore che potremo scoprire la logica dei suoi processi decisionali e quindi dell’intervento stesso (approccio psicosociale). METODOLOGIA La metodologia è stata quindi “testata” su un gruppo di ADM – educatori domiciliari. È stato loro proposto un corso in modalità blended, in cui veniva associata la modalità formativa face-to-face ad una on- line attraverso l’ausilio della piattaforma di e-learning Moodle. Assieme al metodo è stato inoltre proposto il ricorso ad un software specifico, TRIADES, per la creazione di schematizzazioni capaci di supportare il racconto/ascolto. RISULTATI Il metodo proposto ha trovato un positivo riscontro tra gli educatori che, per la gran parte erano psicologi per formazione. Si è dimostrato adeguato a stimolare il professionista ad una continua ricerca di informazioni e quindi capace di aumentare il grado di personale consapevolezza rispetto al proprio agire professionale. Il software si è rivelato però ancora fortemente ancorato al contesto comunitario francese: buona è tuttavia l’idea di affiancare, al ragionamento autocritico, un supporto schematico capace di rappresentare ed oggettivare la situazione relazionale su cui si sta lavorando.

Sensibilizzazione degli operatori alla cura del legame familiare nei casi di affido: un progetto europeo

PAJARDI, DANIELA MARIA;
2013

Abstract

Il progetto europeo Leonardo Childhood Links è stato avviato nel ottobre 2011 ed ha coinvolto quattro diversi Paesi: Francia (come partner promotore), Repubblica Ceca, Spagna ed Italia. Per il nostro Paese sono stati coinvolti tre diversi centri: C.R.F. dell’Università degli Studi di Urbino, Coossmarche e D.I.I. dell’Università Politecnica di Ancona. L’obiettivo del progetto è quello di testare l’efficacia effettiva in termini di ricaduta e la sua trasportabilità in contesti diversi rispetto a quello di origine (Francia) di un metodo di supervisione focalizzato sull’analisi dei processi decisionali. Tale metodologia si concretizza quindi nel racconto e nell'analisi, in sequenza, di una situazione professionale di cui l'operatore è stato attore e mira a rinforzare e sviluppare, nel ed attraverso l’operatore stesso, le competenze di vita e di relazione di coloro a cui è destinato l'intervento educativo. Si vuole in tal senso favorire la cooperazione ed il rafforzamento delle "competenze globali" (la capacità di comprendere i ruoli ed i valori fondanti un ambiente, la capacità di conoscenza e ragionamento, la capacità di prendere decisioni adeguate e immediate fondate cioè sulla conoscenza di sé, degli altri, sull’analisi delle proprie percezioni, degli obiettivi da raggiungere e dei mezzi che lo rendono possibile). Nozione fondamentale è pertanto quella di forma decisionale, intesa come il processo cognitivo che sottostà e dirige l’azione finalizzata (obiettivo – mezzo); tale elemento è rintracciabile nel racconto di un episodio specifico attraverso l'identificazione della coppia soggetto - verbo. Ne consegue che è mediante l’identificazione delle azioni di un soggetto attore che potremo scoprire la logica dei suoi processi decisionali e quindi dell’intervento stesso (approccio psicosociale). METODOLOGIA La metodologia è stata quindi “testata” su un gruppo di ADM – educatori domiciliari. È stato loro proposto un corso in modalità blended, in cui veniva associata la modalità formativa face-to-face ad una on- line attraverso l’ausilio della piattaforma di e-learning Moodle. Assieme al metodo è stato inoltre proposto il ricorso ad un software specifico, TRIADES, per la creazione di schematizzazioni capaci di supportare il racconto/ascolto. RISULTATI Il metodo proposto ha trovato un positivo riscontro tra gli educatori che, per la gran parte erano psicologi per formazione. Si è dimostrato adeguato a stimolare il professionista ad una continua ricerca di informazioni e quindi capace di aumentare il grado di personale consapevolezza rispetto al proprio agire professionale. Il software si è rivelato però ancora fortemente ancorato al contesto comunitario francese: buona è tuttavia l’idea di affiancare, al ragionamento autocritico, un supporto schematico capace di rappresentare ed oggettivare la situazione relazionale su cui si sta lavorando.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2575779
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