La rimozione dell’esperienza che unisce l’essere umano all’ambiente materno costituisce la premessa per la nascita dell’inconscio. A differenza del capitale, che esaspera il confronto tra un individuo e un altro, l’inconscio è il luogo in cui la vita trova rifugio, il luogo in cui la vita si costituisce come l’elemento che accomuna tutti gli uomini senza distinzione di razza, lingua e cultura. Lo scopo del libro è quello di analizzare la cultura liberale come espressione dell’individualismo possessivo, come “libertà” del singolo di realizzarsi di fronte agli altri. Insomma ogni individuo possiede una propria personalità che si manifesta attraverso il confronto-differenza con altri individui. Il merito e la gerarchia delle ricompense sono gli aspetti che maggiormente caratterizzano le nostre società liberali. Mentre, nell’ipotesi di una cultura non liberale, la realizzazione del sé avviene attraverso il riconoscimento della vita come unico e vero aspetto della specificità di ogni individuo. Non esiste merito, non esistono maggiori o minori ricompense. La scoperta dell’inconscio è, dunque, la scoperta della vita in quanto norma. Da qui l’ambivalenza tra norma biologica e norma sociale. Tra due orientamenti differenti e incompatibili, tra l’affermazione della vita nei confronti della non vita da un lato, e la ricerca del confronto diretto a enfatizzare le differenze umane nell’ambito della vita stessa dall’altro.

inconscio e capitale

STAUDER, PAOLO
2013

Abstract

La rimozione dell’esperienza che unisce l’essere umano all’ambiente materno costituisce la premessa per la nascita dell’inconscio. A differenza del capitale, che esaspera il confronto tra un individuo e un altro, l’inconscio è il luogo in cui la vita trova rifugio, il luogo in cui la vita si costituisce come l’elemento che accomuna tutti gli uomini senza distinzione di razza, lingua e cultura. Lo scopo del libro è quello di analizzare la cultura liberale come espressione dell’individualismo possessivo, come “libertà” del singolo di realizzarsi di fronte agli altri. Insomma ogni individuo possiede una propria personalità che si manifesta attraverso il confronto-differenza con altri individui. Il merito e la gerarchia delle ricompense sono gli aspetti che maggiormente caratterizzano le nostre società liberali. Mentre, nell’ipotesi di una cultura non liberale, la realizzazione del sé avviene attraverso il riconoscimento della vita come unico e vero aspetto della specificità di ogni individuo. Non esiste merito, non esistono maggiori o minori ricompense. La scoperta dell’inconscio è, dunque, la scoperta della vita in quanto norma. Da qui l’ambivalenza tra norma biologica e norma sociale. Tra due orientamenti differenti e incompatibili, tra l’affermazione della vita nei confronti della non vita da un lato, e la ricerca del confronto diretto a enfatizzare le differenze umane nell’ambito della vita stessa dall’altro.
2013
9788839209658
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2596987
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