Urbino, città classificata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è città d’arte, storicamente punto di riferimento del Rinascimento, inoltre la presenza della sua storica Università, porta senz’altro ad offrire agli studenti percorsi didattici sia nel campo storico-artistico, che nella tutela e riqualificazione del patrimonio culturale. L’ Università, a questo proposito, offre da alcuni anni, due diversi livelli di formazione nell’ambito della conservazione, del restauro e della valorizzazione dei beni culturali. L’Ateneo aveva già attivato nel 2001 prima la laurea triennale e poi nel 2004 quella specialistica per la formazione dei restauratori. Fin dall’inizio i corsi sono stati caratterizzati da una consistente attività di laboratorio (circa 50%) per garantire una formazione teorico-pratica in sintonia con il Codice dei Beni Culturali e con le raccomandazioni internazionali. Da qui la scelta di trasferire il vecchio percorso formativo nella nuova laurea magistrale abilitante per restauratori, potenziando le strutture tecnico-didattiche esistenti ed estendendo la collaborazione con le istituzioni presenti sul territorio, Soprintendenze, Musei ed Enti locali. Un altro livello di formazione, avviato nel 2010 ed ormai alla sua terza edizione, è il Master “Strumenti e metodi per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali – Operatore per la conservazione dei beni archeologici e architettonici” in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e l’ICCROM. L’ attività didattica del Master si sviluppa lungo l’arco di un anno in Italia, nelle sedi di Urbino e Roma con laboratori didattici su opere che hanno bisogno di intervento legate alla città e al suo territorio Si illustrano di seguito queste due esperienze e le potenzialità che, questo tipo di corsi, possono aprire in una città sito UNESCO in funzione della valorizzazione e di una corretta gestione del patrimonio.

Urbino città dell'UNESCO:la formazione per la conservazione, il restauro e la valorizzazione del patrimonio culturale un modello di collaborazione tra istituzioni

BARATIN, LAURA
2013

Abstract

Urbino, città classificata patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, è città d’arte, storicamente punto di riferimento del Rinascimento, inoltre la presenza della sua storica Università, porta senz’altro ad offrire agli studenti percorsi didattici sia nel campo storico-artistico, che nella tutela e riqualificazione del patrimonio culturale. L’ Università, a questo proposito, offre da alcuni anni, due diversi livelli di formazione nell’ambito della conservazione, del restauro e della valorizzazione dei beni culturali. L’Ateneo aveva già attivato nel 2001 prima la laurea triennale e poi nel 2004 quella specialistica per la formazione dei restauratori. Fin dall’inizio i corsi sono stati caratterizzati da una consistente attività di laboratorio (circa 50%) per garantire una formazione teorico-pratica in sintonia con il Codice dei Beni Culturali e con le raccomandazioni internazionali. Da qui la scelta di trasferire il vecchio percorso formativo nella nuova laurea magistrale abilitante per restauratori, potenziando le strutture tecnico-didattiche esistenti ed estendendo la collaborazione con le istituzioni presenti sul territorio, Soprintendenze, Musei ed Enti locali. Un altro livello di formazione, avviato nel 2010 ed ormai alla sua terza edizione, è il Master “Strumenti e metodi per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali – Operatore per la conservazione dei beni archeologici e architettonici” in collaborazione con la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, e l’ICCROM. L’ attività didattica del Master si sviluppa lungo l’arco di un anno in Italia, nelle sedi di Urbino e Roma con laboratori didattici su opere che hanno bisogno di intervento legate alla città e al suo territorio Si illustrano di seguito queste due esperienze e le potenzialità che, questo tipo di corsi, possono aprire in una città sito UNESCO in funzione della valorizzazione e di una corretta gestione del patrimonio.
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