La ricerca su Hatton 59 risponde alla richiesta di Dominique Boutet, docente a Parigi IV, La Sorbonne, di partecipare ad un riesame della tradizione manoscritta del Renaut de Montauban al fine di mettere in luce manoscritti o versioni dotate di una loro precisa specificità. Partendo dunque dall’assunto di Gaston Paris che, a fine Ottocento dichiara che con Hatton 59 ci si trova di fronte ad “une fiction tout individuelle” della vasta e complessa tradizione del Renaut de Montauban, rimasta fino a quel momento totalmente sconosciuta, si tende a verificare tale ipotesi, confrontando il testo del manufatto anglonormanno del XIII secolo inedito, con le altre dieci redazioni in versi. Da tale analisi, emerge che il testimone non si allinea tanto alle versioni pubblicate nel 1909 da Castets e nel 1989 da Thomas, quanto piuttosto ai testimoni appartenenti ad un diverso ramo della tradizione. A parte queste considerazioni di ordine ecdotico, si va facendo strada il dubbio che tale versione, letta nel suo continuum narrativo, non si possa esaurire in una rubricatura tout court di manufatto frammentario, ma che debba essere vista come un testimone dotato di una sua autoreferenzialità. Al di là delle tre sezioni di cui risulta composta, la sua fisionomia sembra compatibile con un quadro narrativo, se non completo, almeno organico.

In limine du manuscrit Hatton 59 (Oxford, Bodleian Library).

NEGRI, ANTONELLA
2014

Abstract

La ricerca su Hatton 59 risponde alla richiesta di Dominique Boutet, docente a Parigi IV, La Sorbonne, di partecipare ad un riesame della tradizione manoscritta del Renaut de Montauban al fine di mettere in luce manoscritti o versioni dotate di una loro precisa specificità. Partendo dunque dall’assunto di Gaston Paris che, a fine Ottocento dichiara che con Hatton 59 ci si trova di fronte ad “une fiction tout individuelle” della vasta e complessa tradizione del Renaut de Montauban, rimasta fino a quel momento totalmente sconosciuta, si tende a verificare tale ipotesi, confrontando il testo del manufatto anglonormanno del XIII secolo inedito, con le altre dieci redazioni in versi. Da tale analisi, emerge che il testimone non si allinea tanto alle versioni pubblicate nel 1909 da Castets e nel 1989 da Thomas, quanto piuttosto ai testimoni appartenenti ad un diverso ramo della tradizione. A parte queste considerazioni di ordine ecdotico, si va facendo strada il dubbio che tale versione, letta nel suo continuum narrativo, non si possa esaurire in una rubricatura tout court di manufatto frammentario, ma che debba essere vista come un testimone dotato di una sua autoreferenzialità. Al di là delle tre sezioni di cui risulta composta, la sua fisionomia sembra compatibile con un quadro narrativo, se non completo, almeno organico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2626420
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