Nel 1820 il reverendo Ralph Emerson (da non confondersi col suo quasi omonimo e quasi coetaneo Ralph Waldo Emerson, noto filosofo e scrittore americano trascendentalista) sottopose questo saggio breve e singolare, dal titolo The Divining Rod, all’attenzione non dei suoi fedeli, bensì della prestigiosa rivista scientifica Journal of American Science. L’oggetto del suo interesse era una pratica, evidentemente diffusa al suo tempo, che lo aveva incuriosito al punto da volerla descrivere e argomentare: la rabdomanzia. Nel corso di questo breve trattato, sperimentiamo diversi stati d’animo: curiosità, diffidenza, suggestione, sospetto, fascinazione. Emerson è molto abile nel nascondere al lettore fin quasi al termine del pezzo quale sia il suo vero pensiero, e a condurlo per mano nel percorso che egli stesso ha seguito, prima nella lettera che scrive alla Redazione della rivista, poi nell’articolo vero e proprio, ribaltando più volte le aspettative e costruendo una narrazione basata sulla suspense non meno che sull’interesse scientifico. Una perla di raro valore, uno spaccato inedito e straordinario della cultura, della geografia, della scienza (e pseudoscienza) americana dell’Ottocento, per la prima volta tradotto in italiano nella presente edizione corredato di testo a fronte e di un ricco apparato critico.

La forcella divinatoria

CALANCHI, ALESSANDRA
2016

Abstract

Nel 1820 il reverendo Ralph Emerson (da non confondersi col suo quasi omonimo e quasi coetaneo Ralph Waldo Emerson, noto filosofo e scrittore americano trascendentalista) sottopose questo saggio breve e singolare, dal titolo The Divining Rod, all’attenzione non dei suoi fedeli, bensì della prestigiosa rivista scientifica Journal of American Science. L’oggetto del suo interesse era una pratica, evidentemente diffusa al suo tempo, che lo aveva incuriosito al punto da volerla descrivere e argomentare: la rabdomanzia. Nel corso di questo breve trattato, sperimentiamo diversi stati d’animo: curiosità, diffidenza, suggestione, sospetto, fascinazione. Emerson è molto abile nel nascondere al lettore fin quasi al termine del pezzo quale sia il suo vero pensiero, e a condurlo per mano nel percorso che egli stesso ha seguito, prima nella lettera che scrive alla Redazione della rivista, poi nell’articolo vero e proprio, ribaltando più volte le aspettative e costruendo una narrazione basata sulla suspense non meno che sull’interesse scientifico. Una perla di raro valore, uno spaccato inedito e straordinario della cultura, della geografia, della scienza (e pseudoscienza) americana dell’Ottocento, per la prima volta tradotto in italiano nella presente edizione corredato di testo a fronte e di un ricco apparato critico.
2016
978-88-98722-42-6
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2641458
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