Conciliare il proprio percorso professionale (lavoro, carriera, aspettative, aspirazioni, ecc.) con le esigenze personali (tempo libero, formazione, interessi, riposo, ecc.) e familiari (cura dei figli, dei genitori anziani, della casa) dovrebbe essere un’esigenza indistintamente percepita da tutti gli uomini e le donne che hanno un lavoro retribuito che sottrae tempo ed energie alle altre sfere della vita. Tuttavia, mentre per gli uomini la conciliazione è prevalentemente volta a trovare un equilibrio tra la sfera lavorativa e quella personale, per le donne implica farsi carico anche della famiglia e quindi trovare un equilibrio tra gli impegni professionali e tutti gli altri ruoli che esse sono chiamate ad assolvere: moglie, madre, figlia. Nonostante, infatti, i grandi cambiamenti che hanno visto – da un lato – una crescente partecipazione della donna al mondo del lavoro e – dall’altro – una rapida evoluzione della struttura della famiglia, la suddivisione delle responsabilità in ambito familiare è rimasta pressoché immutata nel tempo. La crisi sembra aver aggravato ulteriormente la situazione, somman- do alle difficoltà derivanti dal triplice ruolo della donna nella famiglia quella della mancanza di adeguati servizi di supporto esterni sui quali poter contare. Infatti, proprio a causa della recessione, i servizi destina- ti all’infanzia e alla famiglia hanno subito tagli considerevoli, peraltro in un paese già noto per la sua scarsa attenzione verso il supporto alle famiglie. Secondo i dati Eurostat, elaborati dall’Ufficio Studi Confar- tigianato, nel 2013 l’Italia ha speso solo l’1% del PIL per la famiglia, contro la media europea dell’1,7%. Nel ranking dell’Unione Europea, che vede la Danimarca in cima alla classifica con una percentuale del 5%, l’Italia è al 22° posto2. Con tali premesse, il presente studio intende indagare gli effetti della crisi sulla gestione del WLB delle imprenditrici e degli imprenditori.

Me ne occupo io”. Donne imprenditrici e work-life balance in tempo di crisi economica

CESARONI, FRANCESCA MARIA;SENTUTI, ANNALISA
2016

Abstract

Conciliare il proprio percorso professionale (lavoro, carriera, aspettative, aspirazioni, ecc.) con le esigenze personali (tempo libero, formazione, interessi, riposo, ecc.) e familiari (cura dei figli, dei genitori anziani, della casa) dovrebbe essere un’esigenza indistintamente percepita da tutti gli uomini e le donne che hanno un lavoro retribuito che sottrae tempo ed energie alle altre sfere della vita. Tuttavia, mentre per gli uomini la conciliazione è prevalentemente volta a trovare un equilibrio tra la sfera lavorativa e quella personale, per le donne implica farsi carico anche della famiglia e quindi trovare un equilibrio tra gli impegni professionali e tutti gli altri ruoli che esse sono chiamate ad assolvere: moglie, madre, figlia. Nonostante, infatti, i grandi cambiamenti che hanno visto – da un lato – una crescente partecipazione della donna al mondo del lavoro e – dall’altro – una rapida evoluzione della struttura della famiglia, la suddivisione delle responsabilità in ambito familiare è rimasta pressoché immutata nel tempo. La crisi sembra aver aggravato ulteriormente la situazione, somman- do alle difficoltà derivanti dal triplice ruolo della donna nella famiglia quella della mancanza di adeguati servizi di supporto esterni sui quali poter contare. Infatti, proprio a causa della recessione, i servizi destina- ti all’infanzia e alla famiglia hanno subito tagli considerevoli, peraltro in un paese già noto per la sua scarsa attenzione verso il supporto alle famiglie. Secondo i dati Eurostat, elaborati dall’Ufficio Studi Confar- tigianato, nel 2013 l’Italia ha speso solo l’1% del PIL per la famiglia, contro la media europea dell’1,7%. Nel ranking dell’Unione Europea, che vede la Danimarca in cima alla classifica con una percentuale del 5%, l’Italia è al 22° posto2. Con tali premesse, il presente studio intende indagare gli effetti della crisi sulla gestione del WLB delle imprenditrici e degli imprenditori.
2016
978-88-98948-05-5
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