La Reggenza di Tunisi, provincia imperiale ottomana del Nord Africa, fu il primo paese musulmano a decretare l'abolizione della schiavitù con un provvedimento del gennaio 1846, a firma del bey Ahmad (1837-1855), a coronamento d'una complessa e controversa stagione di iniziative beylicali. L'abolizione proclamata a Tunisi giungeva con undici anni di anticipo sull'analoga deliberazione imperiale ottomana e precedeva di due anni la cosiddetta seconda abolizione in Francia. Benché non propriamente classificabile come schiavista, al pari di larga parte del Dar al-Islam, la società tunisina aveva fatto nei secoli costante ricorso alla schiavitù, imposta in forme diverse ad individui allogeni introdotti nel paese a seguito sia di cattura, sul mare o su terra, sia di acquisto, su mercati africani o asiatici.
"Chiudere la porta della schiavitù". Tunisi 1816-1846
MEDICI, ANNA MARIA
2005
Abstract
La Reggenza di Tunisi, provincia imperiale ottomana del Nord Africa, fu il primo paese musulmano a decretare l'abolizione della schiavitù con un provvedimento del gennaio 1846, a firma del bey Ahmad (1837-1855), a coronamento d'una complessa e controversa stagione di iniziative beylicali. L'abolizione proclamata a Tunisi giungeva con undici anni di anticipo sull'analoga deliberazione imperiale ottomana e precedeva di due anni la cosiddetta seconda abolizione in Francia. Benché non propriamente classificabile come schiavista, al pari di larga parte del Dar al-Islam, la società tunisina aveva fatto nei secoli costante ricorso alla schiavitù, imposta in forme diverse ad individui allogeni introdotti nel paese a seguito sia di cattura, sul mare o su terra, sia di acquisto, su mercati africani o asiatici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.