"Bene agere et laetari". Paolo Cristofolini, Spinoza e la gioia

Concepito nell’ambito di una raccolta di scritti dedicati a Paolo Cristofolini in occasione del suo settantesimo compleanno, lo studio prende in esame alcuni elementi chiave della sua interpretazione di Spinoza: la questione della “continuità e tensione” di alcuni tratti del pensiero del filosofo di Amsterdam rispetto al cartesianesimo, il netto differenziarsi della sua etica (incentrata sulla meditatio vitae) dai tratti più salienti dell’etica stoica, gli elementi di “dilemma e dinamismo” riscontrabili all’interno della teoria spinoziana dell’immaginazione, cui viene dato significativo risalto in relazione alla sua virtus o potentia . Attraverso l’analisi di questioni terminologiche (dalla doppia valenza di affectus, alla traduzione di laetitia con “gioia” e alla resa efficace di transitio con “passaggio” a connotare il carattere dinamico e trasformativo degli affetti) si riscontra infatti nelle pagine di Cristofolini una feconda prospettiva di lettura dell’Etica e degli scritti politici del filosofo di Amsterdam sulla quale è da allora avviato un proficuo e fertile confronto. Di comune interesse teorico sono, infatti, la questione dell’immaginazione, non disgiunta da quello della socialità e della gioia, dell’individuo plurimo e senziente, dell’uomo libero e del saggio nel contesto della civitas o respublica, alla luce della centrale questione del nos, ovvero della possibilità di individuare effetti ‘sociali’ e ‘socializzanti’ non solo della ragione e delle nozioni comuni, ma anche dell’immaginazione e delle nostre passioni, cui sempre siamo “sottoposti”, sino alle più recenti questioni della “moltititudine” e del “popolo”, passando attraverso la saggezza delle donne e la questione dell’oggetto della scienza intuitiva intesa come scienza delle res singulares.