Negli ultimi venti anni la comunicazione pubblica promossa dalle istituzioni è profondamente cambiata, seguendo il processo di rinnovamento degli apparati e l'evoluzione tecnologica. Tale cambiamento consiste nell'adozione di modalità comunicative maggiormente dialogiche, basate sull'ascolto e sulla cura della relazione con il cittadino. In questo contributo, Gea Ducci riflette su come l'avvento dei social media e, in particolare, l'uso diffuso dei siti di social network incidono sulla comunicazione pubblica. Le esperienze di web 2.0 rappresentano una vera spinta verso l'adozione di un paradigma della comunicazione pubblica in senso relazionale, fino a questo momento di fatto solo "auspicata". In un cambiamento del modo di intendere la propria posizione nella comunicazione, il cittadino da utente o soggetto "destinatario delle politiche" a cui le istituzioni inviano messaggi e che, al massimo, viene consultato per valutare la qualità dei servizi offerti, diventa soggetto della comunicazione: avanza proposte, discute di questioni di interesse generale, promuove cause sulla base di un capitale relazionale molto esteso e ulteriormente estendibile, crea community, fino a potere incidere sui processi decisionali. Il cittadino acquisisce crescenti competenze nell'utilizzo dei nuovi strumenti e nel curare una propria autorappresentazione in rete. Le stesse istituzioni, con i loro rappresentanti (politici eletti o dirigenti/figure con ruolo amministrativo/gestionale), sperimentano a loro volta nuove modalità di autorappresentazione in rete. Richiamando la distinzione della comunicazione pubblica in tre aree (politica, istituzionale e sociale) si affrontano le opportunità oggi offerte alle pubbliche amministrazioni di migliorare il loro rapporto con i cittadini. In particolare, si sottolinea la possibilità di coinvolgere sempre più i cittadini, invitandoli a generare contenuti, nell'ambito delle campagne istituzionali e sociali, con un probabile aumento della loro efficacia comunicativa. Queste tematiche vengono problematizzate tenendo conto dei vantaggi e dei rischi legati alla presenza sui social media da parte dei soggetti istituzionali. Si sottolinea soprattutto la "messa in gioco della credibiità", il rischio più elevato rispetto al passato di perdita di credibilità e la conseguente necessità di elevare il livello di consapevolezza di essere attori relazionali della sfera pubblica.
Cittadini e istituzioni nei social network: sistemi relazionali e nuove forme di partecipazione
DUCCI, GEA
2009
Abstract
Negli ultimi venti anni la comunicazione pubblica promossa dalle istituzioni è profondamente cambiata, seguendo il processo di rinnovamento degli apparati e l'evoluzione tecnologica. Tale cambiamento consiste nell'adozione di modalità comunicative maggiormente dialogiche, basate sull'ascolto e sulla cura della relazione con il cittadino. In questo contributo, Gea Ducci riflette su come l'avvento dei social media e, in particolare, l'uso diffuso dei siti di social network incidono sulla comunicazione pubblica. Le esperienze di web 2.0 rappresentano una vera spinta verso l'adozione di un paradigma della comunicazione pubblica in senso relazionale, fino a questo momento di fatto solo "auspicata". In un cambiamento del modo di intendere la propria posizione nella comunicazione, il cittadino da utente o soggetto "destinatario delle politiche" a cui le istituzioni inviano messaggi e che, al massimo, viene consultato per valutare la qualità dei servizi offerti, diventa soggetto della comunicazione: avanza proposte, discute di questioni di interesse generale, promuove cause sulla base di un capitale relazionale molto esteso e ulteriormente estendibile, crea community, fino a potere incidere sui processi decisionali. Il cittadino acquisisce crescenti competenze nell'utilizzo dei nuovi strumenti e nel curare una propria autorappresentazione in rete. Le stesse istituzioni, con i loro rappresentanti (politici eletti o dirigenti/figure con ruolo amministrativo/gestionale), sperimentano a loro volta nuove modalità di autorappresentazione in rete. Richiamando la distinzione della comunicazione pubblica in tre aree (politica, istituzionale e sociale) si affrontano le opportunità oggi offerte alle pubbliche amministrazioni di migliorare il loro rapporto con i cittadini. In particolare, si sottolinea la possibilità di coinvolgere sempre più i cittadini, invitandoli a generare contenuti, nell'ambito delle campagne istituzionali e sociali, con un probabile aumento della loro efficacia comunicativa. Queste tematiche vengono problematizzate tenendo conto dei vantaggi e dei rischi legati alla presenza sui social media da parte dei soggetti istituzionali. Si sottolinea soprattutto la "messa in gioco della credibiità", il rischio più elevato rispetto al passato di perdita di credibilità e la conseguente necessità di elevare il livello di consapevolezza di essere attori relazionali della sfera pubblica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.