Il contributo si propone, alla luce di nuove ricerche archivistiche, di chiarire la “vexata quaestio” relativa ai rapporti che la famiglia Santi, in generale, e il celebre pittore Raffaello, in particolare, ebbero con la città di Urbino e la corte ducale. Lo spoglio sistematico di una vasta tipologia di “instrumenta” notarili del XV e XVI secolo, conservati presso l’Archivio di Stato di Urbino, ha permesso non solo la ricostruzione genealogica dei Santi dalle origini fino alla sua estinzione (secoli XV-XVI), ma anche l’inquadramento storico di tutti quei nuclei parentali di spicco (ad esempio i Ciarla, gli Zaccagna, i di Parte, i Vagnini, i Buffa, i Baldi, i Bramante), finora poco o per nulla conosciuti, che ebbero un ruolo fondamentale anche nella vita di Raffaello e nei suoi contatti con la città d’origine. Costante è stato, poi, l’orientamento metodologico e critico verso una larga lettura di testimonianze coeve, al momento studiate solo marginalmente, come i corposi manoscritti dell’Archivio della Curia Arcivescovile di Urbino insieme ai volumi della Confraternita del “Corpus Domini” e a quelli della Fraternita di Santa Maria della Misericordia, istituzioni di spicco della città urbinate e intimamente partecipi alle vicissitudini patrimoniali dei Santi. Dagli archivi urbinati sono quindi emersi nuovi documenti, che hanno consentito di approfondire la posizione sociale in vista e l’agiatezza economica di Casa Santi, possidenti di beni sia dentro sia fuori le mura di Urbino, cresciuta al pari di altre casate locali all’ombra della signoria ducale feltresca e roveresca, di cui seguirono di padre in figlio le alterne vicende storiche. Al saggio introduttivo segue un corposo apparato documentario, a cura di Anna Falcioni e Vincenzo Mosconi, contenente regesti e trascrizioni di 512 documenti per la maggior parte inediti.
Titolo: | Documenti urbinati sulla famiglia Santi |
Autori: | |
Data di pubblicazione: | 2009 |
Abstract: | Il contributo si propone, alla luce di nuove ricerche archivistiche, di chiarire la “vexata quaestio” relativa ai rapporti che la famiglia Santi, in generale, e il celebre pittore Raffaello, in particolare, ebbero con la città di Urbino e la corte ducale. Lo spoglio sistematico di una vasta tipologia di “instrumenta” notarili del XV e XVI secolo, conservati presso l’Archivio di Stato di Urbino, ha permesso non solo la ricostruzione genealogica dei Santi dalle origini fino alla sua estinzione (secoli XV-XVI), ma anche l’inquadramento storico di tutti quei nuclei parentali di spicco (ad esempio i Ciarla, gli Zaccagna, i di Parte, i Vagnini, i Buffa, i Baldi, i Bramante), finora poco o per nulla conosciuti, che ebbero un ruolo fondamentale anche nella vita di Raffaello e nei suoi contatti con la città d’origine. Costante è stato, poi, l’orientamento metodologico e critico verso una larga lettura di testimonianze coeve, al momento studiate solo marginalmente, come i corposi manoscritti dell’Archivio della Curia Arcivescovile di Urbino insieme ai volumi della Confraternita del “Corpus Domini” e a quelli della Fraternita di Santa Maria della Misericordia, istituzioni di spicco della città urbinate e intimamente partecipi alle vicissitudini patrimoniali dei Santi. Dagli archivi urbinati sono quindi emersi nuovi documenti, che hanno consentito di approfondire la posizione sociale in vista e l’agiatezza economica di Casa Santi, possidenti di beni sia dentro sia fuori le mura di Urbino, cresciuta al pari di altre casate locali all’ombra della signoria ducale feltresca e roveresca, di cui seguirono di padre in figlio le alterne vicende storiche. Al saggio introduttivo segue un corposo apparato documentario, a cura di Anna Falcioni e Vincenzo Mosconi, contenente regesti e trascrizioni di 512 documenti per la maggior parte inediti. |
Handle: | http://hdl.handle.net/11576/2300224 |
ISBN: | 9788837068127 |
Appare nelle tipologie: | 2.1 Contributo in Volume (Articolo su libro) |