L’industria turistica si caratterizza per una composizione non omogenea né facilmente riconducibile entro modelli interpretativi di portata generale. La ragione dipende essenzialmente dal fatto che nell’ambito del turismo vengono in realtà compresi settori con caratteristiche diverse, sia nelle imprese che vi operano che nel tipo di mercato a cui si rivolgono. Si parla a questo proposito di struttura dualistica (Williams, 1995) in cui, da una parte, vi sono numerose imprese di piccole e piccolissime dimensioni, soprattutto nella distribuzione al dettaglio (agenzie di viaggio) e nei servizi ricettivi, dall’altra poche grandi imprese, come nel caso del trasporto aereo. Nel corso degli ultimi decenni questo tipo di struttura è stato soggetto a cambiamenti, in buona parte determinati dalla crescita di tutti i settori del turismo e dai processi di internazionalizzazione che li hanno caratterizzati. Tali fenomeni, a loro volta, sono stati influenzati dall’aumento della mobilità internazionale, manifestatosi a partire dal secondo dopoguerra e in particolare dalla fine degli anni ’50, in conseguenza sia dell’internazionalizzazione dei viaggi d’affari e per lavoro, sia della diffusione del turismo di massa. In queste dinamiche, l’evoluzione dell’impresa turistica sul piano internazionale ha assunto connotati diversi. Per esempio, la ricezione alberghiera per il turismo d’affari e i tour operator specializzati su mercati di nicchia sono stati soggetti a tendenze verso la globalizzazione, mentre il mercato del turismo di massa è stato caratterizzato più da una forte europeizzazione e solo negli anni più recenti anche da una crescente apertura a livello intercontinentale. Fra le ragioni che hanno spinto verso l’internazionalizzazione delle imprese turistiche ve ne sono alcune che sono comuni a tutti i settori del turismo fra cui, in particolare, l’internazionalizzazione della domanda. Basti pensare, a questo proposito, all’influenza esercitata da fenomeni quali l’aumento della ricchezza disponibile e la conseguente ridefinizione del valore assegnato al tempo libero, parallelamente, la maggiore mobilità del lavoro internazionale e, aspetto ormai non più secondario, la maggiore mobilità sociale e i flussi migratori. Non va peraltro dimenticato che anche i settori turistici sono stati soggetti a pressioni verso l’internazionalizzazione legate all’esigenza di affermare la competitività attraverso la ricerca di vantaggi che Porter (1985) indica nella leadership di costo, la differenziazione di prodotto e la specializzazione verso particolari nicchie di mercato. Tutti fattori il cui perseguimento favorisce una crescente apertura internazionale. Di fronte a questo quadro, e data l’importanza delle dinamiche che lo caratterizzano, è importante comprendere quali siano le condizioni che all’interno dell’impresa turistica favoriscono l’apertura internazionale e quali siano le possibili scelte strategiche e organizzative. Tali aspetti verranno considerati nel seguito del lavoro, durante il quale si forniranno riferimenti per il turismo nel suo insieme, ma anche precisazioni relative ai vari settori che lo compongono, soprattutto laddove le differenze esistenti impediscono considerazioni di carattere generale.
Percorsi di internazionalizzazione nel turismo
MUSSO, FABIO
2010
Abstract
L’industria turistica si caratterizza per una composizione non omogenea né facilmente riconducibile entro modelli interpretativi di portata generale. La ragione dipende essenzialmente dal fatto che nell’ambito del turismo vengono in realtà compresi settori con caratteristiche diverse, sia nelle imprese che vi operano che nel tipo di mercato a cui si rivolgono. Si parla a questo proposito di struttura dualistica (Williams, 1995) in cui, da una parte, vi sono numerose imprese di piccole e piccolissime dimensioni, soprattutto nella distribuzione al dettaglio (agenzie di viaggio) e nei servizi ricettivi, dall’altra poche grandi imprese, come nel caso del trasporto aereo. Nel corso degli ultimi decenni questo tipo di struttura è stato soggetto a cambiamenti, in buona parte determinati dalla crescita di tutti i settori del turismo e dai processi di internazionalizzazione che li hanno caratterizzati. Tali fenomeni, a loro volta, sono stati influenzati dall’aumento della mobilità internazionale, manifestatosi a partire dal secondo dopoguerra e in particolare dalla fine degli anni ’50, in conseguenza sia dell’internazionalizzazione dei viaggi d’affari e per lavoro, sia della diffusione del turismo di massa. In queste dinamiche, l’evoluzione dell’impresa turistica sul piano internazionale ha assunto connotati diversi. Per esempio, la ricezione alberghiera per il turismo d’affari e i tour operator specializzati su mercati di nicchia sono stati soggetti a tendenze verso la globalizzazione, mentre il mercato del turismo di massa è stato caratterizzato più da una forte europeizzazione e solo negli anni più recenti anche da una crescente apertura a livello intercontinentale. Fra le ragioni che hanno spinto verso l’internazionalizzazione delle imprese turistiche ve ne sono alcune che sono comuni a tutti i settori del turismo fra cui, in particolare, l’internazionalizzazione della domanda. Basti pensare, a questo proposito, all’influenza esercitata da fenomeni quali l’aumento della ricchezza disponibile e la conseguente ridefinizione del valore assegnato al tempo libero, parallelamente, la maggiore mobilità del lavoro internazionale e, aspetto ormai non più secondario, la maggiore mobilità sociale e i flussi migratori. Non va peraltro dimenticato che anche i settori turistici sono stati soggetti a pressioni verso l’internazionalizzazione legate all’esigenza di affermare la competitività attraverso la ricerca di vantaggi che Porter (1985) indica nella leadership di costo, la differenziazione di prodotto e la specializzazione verso particolari nicchie di mercato. Tutti fattori il cui perseguimento favorisce una crescente apertura internazionale. Di fronte a questo quadro, e data l’importanza delle dinamiche che lo caratterizzano, è importante comprendere quali siano le condizioni che all’interno dell’impresa turistica favoriscono l’apertura internazionale e quali siano le possibili scelte strategiche e organizzative. Tali aspetti verranno considerati nel seguito del lavoro, durante il quale si forniranno riferimenti per il turismo nel suo insieme, ma anche precisazioni relative ai vari settori che lo compongono, soprattutto laddove le differenze esistenti impediscono considerazioni di carattere generale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.