Le indagini archeologiche operate in supporto dei primi interventi di restauro del caput martiniano della Fortezza di Fossombrone, hanno interessato tre aree della fortezza: 1. il basamento del collo del caput martiniano (fianco destro) 2. un piccolo vano interno del caput 3. l’intero cortile esterno fiancheggiante il lato destro della fortezza 1. IL BASAMENTO DEL CAPUT Presso il fianco destro del collo del caput è stato praticata, mediante mezzo meccanico, una trincea per valutare le fondazioni del caput in vista del prossimo restauro del complesso. La trincea ha seguito l’intero collo del caput giungendo ad una profondità di circa -2 m dall’odierno piano di calpestio. Pressocché nullo il materiale ceramico rinvenuto all’interno del saggio e comunque ininfluente ai fini della cronologia. La trincea ha invece riportato alla luce un piccolo fossato intagliato nella viva roccia che doveva difendere il collo del caput in questo lato, permettendo di aggiungere un particolare difensivo significativo alla storia architettonica della fortezza. 2. IL VANO INTERNO Il piano terra della fortezza, dopo gli interventi di scavo non controllati effettuati negli ultimi decenni del secolo scorso, presentava due vani seminterrati di piccole dimensioni non liberati da materiale durante le stesse operazioni di sterro. Uno di questi vani è stato liberato dal materiale che ne costipava l’ambiente. Si tratta di un vano che fungeva da collettore per le canalette provenienti dalle latrine dei piani superiori. Il vano ha presentato un unico strato (US 1) composto soltanto da bozze, pietrisco e residui di malta di calce derivante dal crollo della volta a botte che copriva l’ambiente. Dall’interno dello strato sono affiorati solo pochi frammenti di ceramiche smaltate, per lo più maioliche tardo quattrocentesche. 3. IL CORTILE ESTERNO Si è eseguito uno scavo estensivo nel cortile esterno che si apre lungo il fianco destro della fortezza, largo quanto il cortile stesso e giunto in profondità fino alla roccia. Tale scavo ha permesso di riportare alla luce i resti di alcune importanti strutture. Nell’area nord/occidentale del cortile è affiorata una vasca di forma rettangolare, interrata (scavata nella roccia) e circondata dai resti di quattro murature in pietra, ancora rivestite dall’originale intonaco in cocciopesto rosato. Il fondo della vasca è, in parte, ancora pavimentato da alcune lastre di calcare di colore bianco e rosato, che formano una sorta di rudimentale decorazione bicroma. All’esterno della vasca, verso sud, sono affiorate 16 grosse buche di palo in stretta relazione con l’invaso, probabilmente pertinenti ad un portico, costruito in materiale deperibile, che doveva originariamente coprire sia la vasca che il suo lato frontale. Nei pressi della vasca sono stati rinvenuti anche due frammenti lapidei modanati: si tratta di un piastrino con capitello in monoblocco in pietra bianca, decorato su due facce con motivi fitomorfi intrecciati e di un altro frammento più piccolo, in pietra rosata, appartenente ad un fregio, anche questo con motivo fitomorfo intrecciato, sicuramente di età altomedievale. Questi, per i motivi decorativi che contengono e per la fattura di un certo pregio, dovevano appartenere ad un edificio di culto; forse all’antico edificio della cattedrale alto medievale di Fossombrone, la chiesa di S.Maria Maggiore, che dai documenti si sa ubicata in questa zona, ma della quale non si conosce ancora la posizione esatta. A questo proposito la vasca rinvenuta nello scavo, se posta in relazione con le antiche strutture della cattedrale, potrebbe essere interpretata come vasca battesimale per catecumeni. Purtroppo gli sterri eseguiti in epoca moderna hanno completamente sconvolto l’area e tutti gli strati pertinenti a questa fase. Per questo, anche tutti i numerosi materiali ceramici rinvenuti non offrono nessun elemento di cronologia relativa, trattandosi in ogni caso di rinvenimenti in giacitura secondaria. Ma le strutture della vasca e del portico sembrano continuare al di sotto del muro bassomedievale della fortezza, che si appoggiato in quest’area, verso ovest. Il proseguo di indagini stratigrafiche alle spalle di questo muro potrebbe forse permettere di riportare alla luce altre importanti strutture e permettere di comprendere meglio se siano o meno pertinenti alla prima cattedrale forsempronese. Al di sopra della vasca, sebbene sconvolti da interventi di sterro operati in epoca moderna, sono stati rinvenuti alcuni importanti strati pertinenti al butto della fortezza, relativi ai secoli XIV-XV. Questi hanno restituito numeroso materiale ceramico (per lo più maiolica arcaica e maiolica pre-rinascimentale), diversi reperti numismatici, metallici in generale ed osteologici riferibili al butto di epoca malatestiana.
Direzione scientifica scavo archeologico presso la Rocca di Francesco Di Giorgio Martini a Fossombrone (PU). Scavo 2009. Direzione didattica Daniele Sacco
ERMETI, ANNA LIA;SACCO, DANIELE;
2009
Abstract
Le indagini archeologiche operate in supporto dei primi interventi di restauro del caput martiniano della Fortezza di Fossombrone, hanno interessato tre aree della fortezza: 1. il basamento del collo del caput martiniano (fianco destro) 2. un piccolo vano interno del caput 3. l’intero cortile esterno fiancheggiante il lato destro della fortezza 1. IL BASAMENTO DEL CAPUT Presso il fianco destro del collo del caput è stato praticata, mediante mezzo meccanico, una trincea per valutare le fondazioni del caput in vista del prossimo restauro del complesso. La trincea ha seguito l’intero collo del caput giungendo ad una profondità di circa -2 m dall’odierno piano di calpestio. Pressocché nullo il materiale ceramico rinvenuto all’interno del saggio e comunque ininfluente ai fini della cronologia. La trincea ha invece riportato alla luce un piccolo fossato intagliato nella viva roccia che doveva difendere il collo del caput in questo lato, permettendo di aggiungere un particolare difensivo significativo alla storia architettonica della fortezza. 2. IL VANO INTERNO Il piano terra della fortezza, dopo gli interventi di scavo non controllati effettuati negli ultimi decenni del secolo scorso, presentava due vani seminterrati di piccole dimensioni non liberati da materiale durante le stesse operazioni di sterro. Uno di questi vani è stato liberato dal materiale che ne costipava l’ambiente. Si tratta di un vano che fungeva da collettore per le canalette provenienti dalle latrine dei piani superiori. Il vano ha presentato un unico strato (US 1) composto soltanto da bozze, pietrisco e residui di malta di calce derivante dal crollo della volta a botte che copriva l’ambiente. Dall’interno dello strato sono affiorati solo pochi frammenti di ceramiche smaltate, per lo più maioliche tardo quattrocentesche. 3. IL CORTILE ESTERNO Si è eseguito uno scavo estensivo nel cortile esterno che si apre lungo il fianco destro della fortezza, largo quanto il cortile stesso e giunto in profondità fino alla roccia. Tale scavo ha permesso di riportare alla luce i resti di alcune importanti strutture. Nell’area nord/occidentale del cortile è affiorata una vasca di forma rettangolare, interrata (scavata nella roccia) e circondata dai resti di quattro murature in pietra, ancora rivestite dall’originale intonaco in cocciopesto rosato. Il fondo della vasca è, in parte, ancora pavimentato da alcune lastre di calcare di colore bianco e rosato, che formano una sorta di rudimentale decorazione bicroma. All’esterno della vasca, verso sud, sono affiorate 16 grosse buche di palo in stretta relazione con l’invaso, probabilmente pertinenti ad un portico, costruito in materiale deperibile, che doveva originariamente coprire sia la vasca che il suo lato frontale. Nei pressi della vasca sono stati rinvenuti anche due frammenti lapidei modanati: si tratta di un piastrino con capitello in monoblocco in pietra bianca, decorato su due facce con motivi fitomorfi intrecciati e di un altro frammento più piccolo, in pietra rosata, appartenente ad un fregio, anche questo con motivo fitomorfo intrecciato, sicuramente di età altomedievale. Questi, per i motivi decorativi che contengono e per la fattura di un certo pregio, dovevano appartenere ad un edificio di culto; forse all’antico edificio della cattedrale alto medievale di Fossombrone, la chiesa di S.Maria Maggiore, che dai documenti si sa ubicata in questa zona, ma della quale non si conosce ancora la posizione esatta. A questo proposito la vasca rinvenuta nello scavo, se posta in relazione con le antiche strutture della cattedrale, potrebbe essere interpretata come vasca battesimale per catecumeni. Purtroppo gli sterri eseguiti in epoca moderna hanno completamente sconvolto l’area e tutti gli strati pertinenti a questa fase. Per questo, anche tutti i numerosi materiali ceramici rinvenuti non offrono nessun elemento di cronologia relativa, trattandosi in ogni caso di rinvenimenti in giacitura secondaria. Ma le strutture della vasca e del portico sembrano continuare al di sotto del muro bassomedievale della fortezza, che si appoggiato in quest’area, verso ovest. Il proseguo di indagini stratigrafiche alle spalle di questo muro potrebbe forse permettere di riportare alla luce altre importanti strutture e permettere di comprendere meglio se siano o meno pertinenti alla prima cattedrale forsempronese. Al di sopra della vasca, sebbene sconvolti da interventi di sterro operati in epoca moderna, sono stati rinvenuti alcuni importanti strati pertinenti al butto della fortezza, relativi ai secoli XIV-XV. Questi hanno restituito numeroso materiale ceramico (per lo più maiolica arcaica e maiolica pre-rinascimentale), diversi reperti numismatici, metallici in generale ed osteologici riferibili al butto di epoca malatestiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.