Il testo parte dal presupposto che uno degli aspetti che caratterizzano i siti di Social Network (SNS) e la loro evoluzione, sia la presenza delle immagini e di conseguenza i media sociali come fenomeno visualmente rilevante, adatto alle forme di investigazione della Sociologia Visuale e di quel campo di studi, anche di matrice più culturologica che può essere annoverato sotto la dicitura degli studi visuali. Sia che si tratti di siti specificatamente dedicati alla condivisione delle immagini – foto come in Flickr e video come YouTube tanto per ricordare i più famosi oppure Pinterest sito di più recente istituzione che permette di raccogliere nel proprio profilo le immagini trovate in Rete – sia che si tratti di piattaforme dedicate alla relazione fra utenti – come Facebook ma anche Twitter e FriendFeed – fotografie, video, forme di visualizzazione e immagini di diverso tipo postate sui propri profili e condivise sono materia espressiva fondamentale per l’apparato ricorsivo della comunicazione in Rete. Se a questo poi aggiungiamo lo sviluppo e la diffusione di SNS a matrice eminentemente visiva – ad esempio Instagram – che rendono gli smart phone e i tablet i device ideali per fare, caricare, postare e condividere in Rete le immagini, capiamo come il connotato visivo del mondo sia giunto ad un ulteriore stadio evolutivo. Il che significa tenere conto delle implicazioni teoriche e di metodologia della ricerca empirica che la dimensione visiva della comunicazione contemporanea comporta, non fosse altro per la messa a punto dell’immaginario collettivo e per l’emergenza di un “certo” spirito del tempo. Il saggio indaga pertanto la dimensione visuale dei SNS e di conseguenza il loro peso nel decretare il regime dell’immaginario collettivo contemporaneo. L’ipotesi guida consiste nel ritenere che essi derivino il loro carattere iconico dai grandi mezzi di comunicazione di massa ma che, allo stesso tempo, il carattere interattivo e tattile della comunicazione digitale renda diversa la qualità dell’esperienza di tali immagini. In altre parole il modo di vedere attraverso i SNS assume una valenza performativa, è cioè un modo per fare esperienza delle immagini attraverso il corpo, dove quest’ultimo è inteso come il dispositivo bio-cognitivo della dimensione relazionale che le piattaforme del web sociale sostengono. In sintesi: la dimensione visuale dei SNS proviene dalle caratteristiche dei media di massa e dal loro carattere prevalentemente iconico solo che l’immaginario, cioè lo spirito che sta alla base dell’uso dei SNS e delle immagini, è di tipo performativo e rimanda a un carattere esperienziale e relazionale al di là del “semplice” vedere e del far vedere, carattere adatto alla comunicazione digitale e alle sue logiche. Tale dimensione pone perciò delle sfide nuove alla ricerca empirica e in particolare all’applicazione delle metodologie visuali di investigazione. Sia dal lato dei concetti da utilizzare per l’impostazione teorica del disegno di ricerca sia per la messa a punto di tecniche di analisi che permettano di utilizzare una mole enorme di dati visivi prodotti spontaneamente dagli utenti e che a loro volta rientrano nelle aree di pertinenza della sociologia visuale: lavoro con le immagini, lavoro sulle immagini, restituzione.

Visual Networking. Appunti sulla dimensione visuale dei media sociali

GEMINI, LAURA
2015

Abstract

Il testo parte dal presupposto che uno degli aspetti che caratterizzano i siti di Social Network (SNS) e la loro evoluzione, sia la presenza delle immagini e di conseguenza i media sociali come fenomeno visualmente rilevante, adatto alle forme di investigazione della Sociologia Visuale e di quel campo di studi, anche di matrice più culturologica che può essere annoverato sotto la dicitura degli studi visuali. Sia che si tratti di siti specificatamente dedicati alla condivisione delle immagini – foto come in Flickr e video come YouTube tanto per ricordare i più famosi oppure Pinterest sito di più recente istituzione che permette di raccogliere nel proprio profilo le immagini trovate in Rete – sia che si tratti di piattaforme dedicate alla relazione fra utenti – come Facebook ma anche Twitter e FriendFeed – fotografie, video, forme di visualizzazione e immagini di diverso tipo postate sui propri profili e condivise sono materia espressiva fondamentale per l’apparato ricorsivo della comunicazione in Rete. Se a questo poi aggiungiamo lo sviluppo e la diffusione di SNS a matrice eminentemente visiva – ad esempio Instagram – che rendono gli smart phone e i tablet i device ideali per fare, caricare, postare e condividere in Rete le immagini, capiamo come il connotato visivo del mondo sia giunto ad un ulteriore stadio evolutivo. Il che significa tenere conto delle implicazioni teoriche e di metodologia della ricerca empirica che la dimensione visiva della comunicazione contemporanea comporta, non fosse altro per la messa a punto dell’immaginario collettivo e per l’emergenza di un “certo” spirito del tempo. Il saggio indaga pertanto la dimensione visuale dei SNS e di conseguenza il loro peso nel decretare il regime dell’immaginario collettivo contemporaneo. L’ipotesi guida consiste nel ritenere che essi derivino il loro carattere iconico dai grandi mezzi di comunicazione di massa ma che, allo stesso tempo, il carattere interattivo e tattile della comunicazione digitale renda diversa la qualità dell’esperienza di tali immagini. In altre parole il modo di vedere attraverso i SNS assume una valenza performativa, è cioè un modo per fare esperienza delle immagini attraverso il corpo, dove quest’ultimo è inteso come il dispositivo bio-cognitivo della dimensione relazionale che le piattaforme del web sociale sostengono. In sintesi: la dimensione visuale dei SNS proviene dalle caratteristiche dei media di massa e dal loro carattere prevalentemente iconico solo che l’immaginario, cioè lo spirito che sta alla base dell’uso dei SNS e delle immagini, è di tipo performativo e rimanda a un carattere esperienziale e relazionale al di là del “semplice” vedere e del far vedere, carattere adatto alla comunicazione digitale e alle sue logiche. Tale dimensione pone perciò delle sfide nuove alla ricerca empirica e in particolare all’applicazione delle metodologie visuali di investigazione. Sia dal lato dei concetti da utilizzare per l’impostazione teorica del disegno di ricerca sia per la messa a punto di tecniche di analisi che permettano di utilizzare una mole enorme di dati visivi prodotti spontaneamente dagli utenti e che a loro volta rientrano nelle aree di pertinenza della sociologia visuale: lavoro con le immagini, lavoro sulle immagini, restituzione.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2531175
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