Nel tentativo di fornire un contributo specifico alla conoscenza della Città Ideale, è stato proposto e applicato un protocollo di indagini scientifiche, basato sull’integrazione di diverse e complementari metodologie di analisi. Particolare attenzione è stata rivolta alla caratterizzazione e discriminazione dei materiali pittorici impiegati nella realizzazione dell’opera. Tali informazioni, infatti, non solo sono alla base di idonei studi sulla tecnica pittorica e sullo stato di conservazione del manufatto, ma sono da considerarsi anche di primaria importanza nella valutazione e lettura di problematiche attributive. Tali presupposti hanno portato, quindi, all’applicazione sinergica di tecniche di indagine non invasive (che non richiedono cioè il prelievo di campioni dall’opera) con quelle micro-invasive eseguite su di un micro frammento di preparazione con pellicola pittorica. I risultati analitici hanno consentito di individuare una tavolozza di colori completa e complessa, segno di un’assoluta padronanza sia materica che tecnica da parte dell’autore che ha dipinto l’opera. Le soluzioni tecniche adottate per dipingere il cielo nelle sue sfumature di chiaro e scuro, la miscelazione di pigmenti bianchi, bruni e rossi per l’ottenimento delle modulazioni cromatiche delle architetture, nonché la cura nel dipingere le piccole zone di natura, sono da attribuire ad un artista esperto, avvezzo alla ricerca di soluzioni cromatiche tipiche della pittura rinascimentale. Se tale artista sia anche colui che ha eseguito i disegni preparatori non ci è dato sapere ma, indubbiamente, allo stato attuale delle conoscenze, una figura artistica che possa coniugare, in maniera così alta, elevate conoscenze di rappresentazione geometrica della realtà ad una tecnica pittorica così sofisticata nella ricerca delle modulazioni cromatiche, non crediamo sia stata identificata. Ciò andrebbe a corroborare l’ipotesi che l’artista che ha dipinto la Città Ideale possa non essere lo stesso artista che ha eseguito i disegni preparatori. Un’ulteriore e approfondita ricerca storica potrebbe certamente gettare ulteriore luce su tale enigma.

Indagini non invasive e micro-invasive per la caratterizzazione del disegno preparatorio e dei componenti pittorici nel dipinto della Città ideale.

AMADORI, MARIA LETIZIA;BARCELLI, SARA;
2012

Abstract

Nel tentativo di fornire un contributo specifico alla conoscenza della Città Ideale, è stato proposto e applicato un protocollo di indagini scientifiche, basato sull’integrazione di diverse e complementari metodologie di analisi. Particolare attenzione è stata rivolta alla caratterizzazione e discriminazione dei materiali pittorici impiegati nella realizzazione dell’opera. Tali informazioni, infatti, non solo sono alla base di idonei studi sulla tecnica pittorica e sullo stato di conservazione del manufatto, ma sono da considerarsi anche di primaria importanza nella valutazione e lettura di problematiche attributive. Tali presupposti hanno portato, quindi, all’applicazione sinergica di tecniche di indagine non invasive (che non richiedono cioè il prelievo di campioni dall’opera) con quelle micro-invasive eseguite su di un micro frammento di preparazione con pellicola pittorica. I risultati analitici hanno consentito di individuare una tavolozza di colori completa e complessa, segno di un’assoluta padronanza sia materica che tecnica da parte dell’autore che ha dipinto l’opera. Le soluzioni tecniche adottate per dipingere il cielo nelle sue sfumature di chiaro e scuro, la miscelazione di pigmenti bianchi, bruni e rossi per l’ottenimento delle modulazioni cromatiche delle architetture, nonché la cura nel dipingere le piccole zone di natura, sono da attribuire ad un artista esperto, avvezzo alla ricerca di soluzioni cromatiche tipiche della pittura rinascimentale. Se tale artista sia anche colui che ha eseguito i disegni preparatori non ci è dato sapere ma, indubbiamente, allo stato attuale delle conoscenze, una figura artistica che possa coniugare, in maniera così alta, elevate conoscenze di rappresentazione geometrica della realtà ad una tecnica pittorica così sofisticata nella ricerca delle modulazioni cromatiche, non crediamo sia stata identificata. Ciò andrebbe a corroborare l’ipotesi che l’artista che ha dipinto la Città Ideale possa non essere lo stesso artista che ha eseguito i disegni preparatori. Un’ulteriore e approfondita ricerca storica potrebbe certamente gettare ulteriore luce su tale enigma.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2532187
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