Vengono ricostruire le fasi storiche due-trecentesche degli insediamenti mendicanti nel Montefeltro e viene evidenziato come l’eremitismo e il cenobitismo dei Minori e degli Agostiniani si siano diffusi in questa regione, montana e scarsamente popolata, accompagnandosi alla sempre minore incisività religiosa e sociale dei più antichi monasteri benedettini, ma senza tuttavia alterare l’organizzazione pievanale del territorio. Viene inoltre analizzato come le modalità di insediamento seguite dalle nuove famiglie regolari abbiano per molti aspetti ricalcato quelle precedentemente attuate dalle comunità monastiche, con particolare riferimento all’appoggio che a tutte queste fondazioni offrirono i più potenti signori locali. Viene infine ridiscusso il rapporto tra storia e tradizione, trattando soprattutto delle fonti che narrano il passaggio di Francesco a San Leo e la donazione del monte della Verna.
Per una storia degli insediamenti mendicanti nel Montefeltro
DI CARPEGNA GABRIELLI FALCONIERI, TOMMASO
2012
Abstract
Vengono ricostruire le fasi storiche due-trecentesche degli insediamenti mendicanti nel Montefeltro e viene evidenziato come l’eremitismo e il cenobitismo dei Minori e degli Agostiniani si siano diffusi in questa regione, montana e scarsamente popolata, accompagnandosi alla sempre minore incisività religiosa e sociale dei più antichi monasteri benedettini, ma senza tuttavia alterare l’organizzazione pievanale del territorio. Viene inoltre analizzato come le modalità di insediamento seguite dalle nuove famiglie regolari abbiano per molti aspetti ricalcato quelle precedentemente attuate dalle comunità monastiche, con particolare riferimento all’appoggio che a tutte queste fondazioni offrirono i più potenti signori locali. Viene infine ridiscusso il rapporto tra storia e tradizione, trattando soprattutto delle fonti che narrano il passaggio di Francesco a San Leo e la donazione del monte della Verna.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.