Da quando nel pensiero occidentale si è prodotta la svolta gnoseologica del soggetto che caratterizza l’epoca moderna, il problema dell’altro, e perciò della comunicazione, è stato sempre di difficile soluzione. Generalmente il pensiero del Novecento ha fondato l’alterità dell’altro e ha impostato quindi il problema della comunicazione nell’apertura originaria dell’individuo o della persona, nell’io costitutivamente aperto al tu. la comunicazione è stata dunque pensata come relazione avente solo natura diadica, come puro rapporto tra due comunicanti che prescinde dalla cosa comunicata ed è sorretto da regole morali e culturali condivise. Al contrario anche la comunicazione più elementare rivela sempre una natura triadica: oltre i comunicanti c’è il concetto comunicato.E la comunicazione non dipende tanto dalla messa in opera dei soggetti comunicanti quanto dal messaggio semantico che si offre alla comunicazione. I soggetti vanno pensati come coinvolti nel processo della comunicazione nel modo della interpretazione. Si vuole qui postulare il superamento dei soggetti per un primato del messaggio: ciò ha un effettivo riscontro empirico, nella rottura della comunicazione quando non c’è più nulla da comunicare.
Esperienza, conoscenza e comprensione dell'altro
MATTEUCCI, IVANA
1990
Abstract
Da quando nel pensiero occidentale si è prodotta la svolta gnoseologica del soggetto che caratterizza l’epoca moderna, il problema dell’altro, e perciò della comunicazione, è stato sempre di difficile soluzione. Generalmente il pensiero del Novecento ha fondato l’alterità dell’altro e ha impostato quindi il problema della comunicazione nell’apertura originaria dell’individuo o della persona, nell’io costitutivamente aperto al tu. la comunicazione è stata dunque pensata come relazione avente solo natura diadica, come puro rapporto tra due comunicanti che prescinde dalla cosa comunicata ed è sorretto da regole morali e culturali condivise. Al contrario anche la comunicazione più elementare rivela sempre una natura triadica: oltre i comunicanti c’è il concetto comunicato.E la comunicazione non dipende tanto dalla messa in opera dei soggetti comunicanti quanto dal messaggio semantico che si offre alla comunicazione. I soggetti vanno pensati come coinvolti nel processo della comunicazione nel modo della interpretazione. Si vuole qui postulare il superamento dei soggetti per un primato del messaggio: ciò ha un effettivo riscontro empirico, nella rottura della comunicazione quando non c’è più nulla da comunicare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.