Nell’anno accademico 2009-2010 si è svolto a Urbino, presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie il Master di I livello “Strumenti e metodi per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali – Operatore per la conservazione dei beni archeologici e architettonici” promosso dall’Università “Carlo Bo” di Urbino – sotto la Direzione della prof.ssa Laura Baratin - con la collaborazione di UniAdrion (Virtual University of the Adriatic-Ionian Basin), della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dell’Università di Mostar Džemal Bijedić e dell’Università di Sarajevo (Bosnia Erzegovina), della Facoltà di Ingegneria Civile dell’Università di Tirana (Albania), e della Facoltà di Scienze Tecnologiche di Novi Sad (Serbia). Il Master ha avuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la collaborazione nell’ambito delle diverse attività dell’UNESCO, dell’ICCROM e dell’ENEA. Il Master si è avvalso del contributo del Ministero Italiano dell’Università e Ricerca , di UniNet (network universitario dell’Iniziativa Centro Europea) e di alcune società private: ABC General Engineering s.r.l. di Firenze, CEFME di Roma, Aluminji di Sarajevo, VirtualGeo s.r.l. di Sacile (PN), Leica Geosystems s.r.l. di Milano. L’ attività didattica del Master si è sviluppata lungo l’arco di due anni in Italia, nelle sedi di Urbino e Roma, e nei Paesi Balcanici nelle sedi di Tirana, NoviSad e Mostar. Il Master ha voluto conferire una preparazione specifica rivolta alla gestione ed alla valorizzazione del patrimonio culturale, anche rispetto alle esigenze emergenti dal vasto campo delle istituzioni pubbliche e private che operano nel settore con una particolare attenzione alle realtà europea e dei diversi paesi coinvolti. Si vuole, infatti, stabilire una rete educativa basata sull’interazione e lo scambio tra studenti e docenti provenienti dall’Italia e da paesi del sud-est Europa. I beni culturali costituiscono un bene inestimabile che va opportunamente tutelato e che può rappresentare un’opportunità strategica in termini di sviluppo economico e occupazionale, soprattutto per quella crescita economica di tipo sostenibile che l’Unione Europea ha indicato tra i suoi obbiettivi prioritari. In tale prospettiva il Master si è proposto di formare specialisti in grado di rispondere alle nuove esigenze culturali ed ai nuovi contesti economici, fornendo competenze specifiche. Il percorso d’istruzione, mirato ai beni architettonici ed archeologici, si è articolato su quattro aree tematiche: • culturale, che riguardava le discipline legate alla teoria e storia del restauro, in generale alla storia dell’architettura e all’archeologia e alla storia delle tecniche costruttive; • tecnica, che riguardava gli strumenti e i metodi di rilievo e di analisi dei diversi tipi di materiali, degli elementi costitutivi dei beni, il loro degrado e le metodologie dell’intervento di restauro e della loro gestione anche con strumenti informatici; • scientifico-progettuale, che riguardava gli elementi di chimica e fisica dell’ambiente dei beni culturali, la diagnostica e le discipline legate al progetto di intervento • economico-antropologica, che riguardava le discipline legate alla gestione e la valorizzazione economica del patrimonio all’interno del contesto di una comunità e del suo sviluppo economico sostenibile. Il Master si è basto su 200 ore di lezione frontale, 300 ore di didattica on-line, 750 di studio individuale e stage finalizzati a progetti di interesse locale, per complessive 1.500 ore, corrispondenti ad un totale di 60 CFU (Crediti Formativi Universitari). I partecipanti sono stati in totale 18 provenienti dall’Albania, dalla Bosnia Erzegovina, dalla Serbia, dalla Macedonia e dall’Italia. I progetti di restauro sviluppati dagli studenti hanno interessato per l’Albania la Piazza St. Mother Teresa e il First Parlament a Tirana; per la Bosnia Eerzegovina la Fortezza di Pocitelj, per la Macedonia la Basilica episcopale nell’antica città di Stobi, per l’Italia San Pietro in Valle a Fano e per la Serbia il Castello Dunjerski in Celarevo. The text is a collection of methodological papers used to create a course on “Instruments and Methodologies for Cultural Heritage Conservation and Valorization” above all for architectural and archaeological assets. The Master made it possible to create an educational network based on interaction and exchanges between students and lecturers from Italy and countries of South‐East Europe, in particular Albania, Bosnia Herzegovina, Serbia and Macedonia. The Master was promoted by Urbino University in collaboration with UniAdrion (Virtual University of the Adriatic‐Ionian Basin), the Specialisation School of Architectonic Assets and Landscape of “La Sapienza” Rome University, Mostar Džemal Bijedić University and Sarajevo University in Bosnia Herzegovina, the Faculty of Civil Engineering of Tirana University, Albania and the Faculty of Technological Science of Novi Sad, Serbia. Contributions were received from the Italian Ministry of University and Research, UniNet (University Network of the European Centre Initiative) as well as from a number of private companies; the master was sponsored by the Ministry of Cultural Activities and Heritage while UNESCO, ICCROM and ENEA offered their collaboration for some of the activities. The Master was structured in four themes: ‐ cultural, involving subjects related to the theory and history of restoration, in general, the history of architecture and archaeology and the history of construction techniques; ‐ technical, involving survey and analysis tools and methods used on the different types of materials making up the monuments, degradation and restoration methods, including management with information technology tools; ‐ scientific‐planning, involving elements of chemistry and physics of the cultural heritage environment, diagnostics and topics related to the intervention project ‐ economic‐anthropologic, involving topics related to the management and economic valorisation of cultural heritage within the context of a community and its sustainable economic development. The projects developed by the students were selected in collaboration with the universities and institutions taking into account the national priorities of the cultural heritage policy and the needs and aspirations of communities. Projects summarising the methodology, survey technologies and diagnostics applied in the different cases were developed in each country. The results represented the final examination and were stored in the archives archive data for the preparation of additional teaching materials and a final document regarding methodologies in Italian and English. The restoration projects developed by students involved St. Mother Teresa Square and First Parlament in Tirana for Albania; for Bosnia Herzegovina, the Pocitelj Fortress, for Macedonia the Episcopal Basilica in the ancient city of Stobi, for Italy the Church of San Pietro in Valle in Fano and for Serbia Dunjerski Castel in Čelarevo.

Instruments and Methodologies for Cultral Heritage Conservation and Valorisation First Level Master Course Methodology Notes

BARATIN, LAURA;
2012

Abstract

Nell’anno accademico 2009-2010 si è svolto a Urbino, presso la Facoltà di Scienze e Tecnologie il Master di I livello “Strumenti e metodi per la conservazione e valorizzazione dei beni culturali – Operatore per la conservazione dei beni archeologici e architettonici” promosso dall’Università “Carlo Bo” di Urbino – sotto la Direzione della prof.ssa Laura Baratin - con la collaborazione di UniAdrion (Virtual University of the Adriatic-Ionian Basin), della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del Paesaggio dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, dell’Università di Mostar Džemal Bijedić e dell’Università di Sarajevo (Bosnia Erzegovina), della Facoltà di Ingegneria Civile dell’Università di Tirana (Albania), e della Facoltà di Scienze Tecnologiche di Novi Sad (Serbia). Il Master ha avuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e la collaborazione nell’ambito delle diverse attività dell’UNESCO, dell’ICCROM e dell’ENEA. Il Master si è avvalso del contributo del Ministero Italiano dell’Università e Ricerca , di UniNet (network universitario dell’Iniziativa Centro Europea) e di alcune società private: ABC General Engineering s.r.l. di Firenze, CEFME di Roma, Aluminji di Sarajevo, VirtualGeo s.r.l. di Sacile (PN), Leica Geosystems s.r.l. di Milano. L’ attività didattica del Master si è sviluppata lungo l’arco di due anni in Italia, nelle sedi di Urbino e Roma, e nei Paesi Balcanici nelle sedi di Tirana, NoviSad e Mostar. Il Master ha voluto conferire una preparazione specifica rivolta alla gestione ed alla valorizzazione del patrimonio culturale, anche rispetto alle esigenze emergenti dal vasto campo delle istituzioni pubbliche e private che operano nel settore con una particolare attenzione alle realtà europea e dei diversi paesi coinvolti. Si vuole, infatti, stabilire una rete educativa basata sull’interazione e lo scambio tra studenti e docenti provenienti dall’Italia e da paesi del sud-est Europa. I beni culturali costituiscono un bene inestimabile che va opportunamente tutelato e che può rappresentare un’opportunità strategica in termini di sviluppo economico e occupazionale, soprattutto per quella crescita economica di tipo sostenibile che l’Unione Europea ha indicato tra i suoi obbiettivi prioritari. In tale prospettiva il Master si è proposto di formare specialisti in grado di rispondere alle nuove esigenze culturali ed ai nuovi contesti economici, fornendo competenze specifiche. Il percorso d’istruzione, mirato ai beni architettonici ed archeologici, si è articolato su quattro aree tematiche: • culturale, che riguardava le discipline legate alla teoria e storia del restauro, in generale alla storia dell’architettura e all’archeologia e alla storia delle tecniche costruttive; • tecnica, che riguardava gli strumenti e i metodi di rilievo e di analisi dei diversi tipi di materiali, degli elementi costitutivi dei beni, il loro degrado e le metodologie dell’intervento di restauro e della loro gestione anche con strumenti informatici; • scientifico-progettuale, che riguardava gli elementi di chimica e fisica dell’ambiente dei beni culturali, la diagnostica e le discipline legate al progetto di intervento • economico-antropologica, che riguardava le discipline legate alla gestione e la valorizzazione economica del patrimonio all’interno del contesto di una comunità e del suo sviluppo economico sostenibile. Il Master si è basto su 200 ore di lezione frontale, 300 ore di didattica on-line, 750 di studio individuale e stage finalizzati a progetti di interesse locale, per complessive 1.500 ore, corrispondenti ad un totale di 60 CFU (Crediti Formativi Universitari). I partecipanti sono stati in totale 18 provenienti dall’Albania, dalla Bosnia Erzegovina, dalla Serbia, dalla Macedonia e dall’Italia. I progetti di restauro sviluppati dagli studenti hanno interessato per l’Albania la Piazza St. Mother Teresa e il First Parlament a Tirana; per la Bosnia Eerzegovina la Fortezza di Pocitelj, per la Macedonia la Basilica episcopale nell’antica città di Stobi, per l’Italia San Pietro in Valle a Fano e per la Serbia il Castello Dunjerski in Celarevo. The text is a collection of methodological papers used to create a course on “Instruments and Methodologies for Cultural Heritage Conservation and Valorization” above all for architectural and archaeological assets. The Master made it possible to create an educational network based on interaction and exchanges between students and lecturers from Italy and countries of South‐East Europe, in particular Albania, Bosnia Herzegovina, Serbia and Macedonia. The Master was promoted by Urbino University in collaboration with UniAdrion (Virtual University of the Adriatic‐Ionian Basin), the Specialisation School of Architectonic Assets and Landscape of “La Sapienza” Rome University, Mostar Džemal Bijedić University and Sarajevo University in Bosnia Herzegovina, the Faculty of Civil Engineering of Tirana University, Albania and the Faculty of Technological Science of Novi Sad, Serbia. Contributions were received from the Italian Ministry of University and Research, UniNet (University Network of the European Centre Initiative) as well as from a number of private companies; the master was sponsored by the Ministry of Cultural Activities and Heritage while UNESCO, ICCROM and ENEA offered their collaboration for some of the activities. The Master was structured in four themes: ‐ cultural, involving subjects related to the theory and history of restoration, in general, the history of architecture and archaeology and the history of construction techniques; ‐ technical, involving survey and analysis tools and methods used on the different types of materials making up the monuments, degradation and restoration methods, including management with information technology tools; ‐ scientific‐planning, involving elements of chemistry and physics of the cultural heritage environment, diagnostics and topics related to the intervention project ‐ economic‐anthropologic, involving topics related to the management and economic valorisation of cultural heritage within the context of a community and its sustainable economic development. The projects developed by the students were selected in collaboration with the universities and institutions taking into account the national priorities of the cultural heritage policy and the needs and aspirations of communities. Projects summarising the methodology, survey technologies and diagnostics applied in the different cases were developed in each country. The results represented the final examination and were stored in the archives archive data for the preparation of additional teaching materials and a final document regarding methodologies in Italian and English. The restoration projects developed by students involved St. Mother Teresa Square and First Parlament in Tirana for Albania; for Bosnia Herzegovina, the Pocitelj Fortress, for Macedonia the Episcopal Basilica in the ancient city of Stobi, for Italy the Church of San Pietro in Valle in Fano and for Serbia Dunjerski Castel in Čelarevo.
2012
9788890534744
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2535581
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