La scoperta di tre epigrammi latini inediti in un manoscritto peraltro ben noto della Biblioteca Universitaria di Bologna, composti da un oscuro poeta cinquecentesco a nome di Giovan Francesco Fabri getta nuova luce sulla ricezione della scultura michelangiolesca tra i contemporanei. Il saggio investiga il rapporto tra queste poesie e il dibattito fiorentino sull'opera di Michelangelo, specialmente in Varchi e Doni. In particolare uno dei tre epigrammi sembra descrivere l'Adolescente dell'Hermitage, provando così che si tratta di un'opera autografa concepita (o almeno presto recepita) come opera d'arte autonoma. Inoltre, seguendo i dati offerti dalla ricerca storico-archeologica più recente, si ipotizza la presenza della statua a Villa Medici a Roma, dove sembra ricordata in un inventario del 1670. Infine si fa un tentativo di dare qualche consistenza biografica e culturale alla figura elusiva dell'autore degli epigrammi, Giovan Francesco Fabri, ormai pressochè dimenticato, ma abbastanza famoso ai suoi tempi almeno per i suoi versi in italiano.

A New Narcissus Named "Lygdamus": a Poetical Source for a Different Interpretation of Michelangelo's Crouching Youth from the Collection of the State Hermitage

PERINI FOLESANI, GIOVANNA
2016

Abstract

La scoperta di tre epigrammi latini inediti in un manoscritto peraltro ben noto della Biblioteca Universitaria di Bologna, composti da un oscuro poeta cinquecentesco a nome di Giovan Francesco Fabri getta nuova luce sulla ricezione della scultura michelangiolesca tra i contemporanei. Il saggio investiga il rapporto tra queste poesie e il dibattito fiorentino sull'opera di Michelangelo, specialmente in Varchi e Doni. In particolare uno dei tre epigrammi sembra descrivere l'Adolescente dell'Hermitage, provando così che si tratta di un'opera autografa concepita (o almeno presto recepita) come opera d'arte autonoma. Inoltre, seguendo i dati offerti dalla ricerca storico-archeologica più recente, si ipotizza la presenza della statua a Villa Medici a Roma, dove sembra ricordata in un inventario del 1670. Infine si fa un tentativo di dare qualche consistenza biografica e culturale alla figura elusiva dell'autore degli epigrammi, Giovan Francesco Fabri, ormai pressochè dimenticato, ma abbastanza famoso ai suoi tempi almeno per i suoi versi in italiano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2639355
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