Un organismo edilizio è un sistema costruttivo-spaziale assai complesso, nel quale risultano strettamente connesse parti esterne o visibili e parte interne non visibili, pertanto se si vuole comprendere la difficile realtà qualitativo-formale, occorre determinare ed utilizzare un sistema di indagine che penetri all’interno dell’opera architettonica; non è sufficiente avere una conoscenza solamente esteriore di un’architettura, ma si deve possedere una cognizione profonda delle sue qualità architettoniche, formali e dimensionali. Il rilevamento di un edificio deve tendere alla rappresentazione, mediante una trascrizione grafica, della conoscenza globale dell’opera, ottenuta attraverso indagini attente e ragionate della realtà costruttiva, di cui bisogna cogliere i valori formali e spaziali, tecnologici e costruttivi. Per effettuare un’operazione di questo tipo occorre prendere conoscenza anche del significato culturale e storico del’edificio che si vuole rilevare, solo mediante una conoscenza attenta e approfondita in tutti i suoi diversi aspetti è possibile instaurare una sorta di dialogo fra rilevatore e manufatto, che deve consentire di orientare e finalizzare l’opera di rilevamento e che deve permettere al rilevatore di comprendere l’opera analizzata e di documentarla graficamente in modo corretto e opportuno. Nessuna opera, sia antica o moderna è avulsa dal proprio contesto storico-culturale, è quindi inutile tentare di comprenderla nella sua totalità attraverso un esame superficiale bastato su dati puramente dimensionali, ma è necessario compiere tutta una serie di indagini inerenti la produzione edilizia, i materiali utilizzati, le strutture e i sistemi costruttivi, lo stato di fatto legato alla proprietà, al degrado, ai dissesti, alle trasformazioni, ecc. I problemi da affrontare nella generalità dei rilievi architettonici non sono quasi mai elementari, ma collegati alla complessità intrinseca dei manufatti, alle condizioni ambientali che limitano o agevolano l’accesso alle grandezze e alla diversa versatilità esecutiva degli strumenti disponibili. Tali condizioni mostrano che molte volte la costruzione di uno schema logico che guidi la misurazione non è immediatamente desumibile da precedenti esperienze o da un’intuitiva interpretazione geometrica dell’oggetto. I fattori che concorrono alla realizzazione del rilievo sono numerosi e coinvolgono problemi di origine teorica come, per esempio, il definire per ciascun caso il sistema di coerenza delle misure; di natura metodologica come, per esempio, lo scegliere tempi, modi e criteri operativi, e di tipo tecnico-esecutivo. Non è possibile perciò intraprendere una campagna di rilevamento senza definire un programma d’azione, ossia un vero e proprio progetto che prefiguri, appunto, metodi e strumenti, e che si basi su chiare finalità analitiche oltre che su apparati tecnici e organizzativi funzionali ai fini della conoscenza geometrica del manufatto stesso. Trattandosi, quindi di una procedura alquanto complessa è utile scomporre le operazioni di rilevamento in varie fasi che possono schematicamente essere così riassunte: conoscenza dell’opera da rilevare e scelta delle tecniche di misurazione; acquisizione dei dati metrici; rappresentazione grafica; lettura dell’opera attraverso tutte le altre fonti di informazioni necessarie per la sua completa comprensione (documentazione storica, indagini scientifiche, fonti d’archivio, ecc.). Il rilievo inteso come disciplina che si avvale di tutte le scienze e di tutte le tecniche che possono contribuire alla lettura, alla misurazione, alle analisi degli oggetti nei suoi aspetti morfologici, materici, strutturali, palesi e nascosti. In quest’ottica il rilievo appare quindi come un “sistema aperto di conoscenze” dal particolare dei singoli elementi alla complessità dell’organismo analizzato in costante relazione con il contesto ambientale in un’attività che investe diversi operatori e che deve comunque trovare modalità di lettura comuni attraverso codici, simboli e segni grafici inequivocabili. I risultati potranno essere diversificati a seconda delle esigenze e delle diverse metodologie applicate in modo da fornire una “carta digitale del monumento” inserito nel suo contesto e in grado di essere una base su cui sviluppare tutte le problematiche relative alla conservazione e al restauro dell’opera stessa. Le diverse tecniche di rilievo, vanno affrontate in questo contesto non perdendo di vista l’obiettivo di pervenire ad una rappresentazione corretta oltre che metricamente esatta del bene considerato, sottolineando il problema della qualità e della verificabilità del dato rilevato sia sotto l’aspetto della misurazione e della sua rappresentazione, sia sotto l’aspetto della lettura e della interpretazione dell’oggetto. Il rilievo viene configurato come un insieme di tecniche differenziate e organicamente collegate. L’organizzazione del rilevamento avviene, in condizioni ottimali, per fasi, con operazioni che vanno dal generale al particolare, cioè dalle misure di inquadramento alle misure di dettaglio, aggiungendo via via tutte le altre informazioni non strettamente di carattere mensorio.
Il rilevamento architettonico una disciplina complessa. Il caso del Portico di San Francesco
BARATIN, LAURA
2015
Abstract
Un organismo edilizio è un sistema costruttivo-spaziale assai complesso, nel quale risultano strettamente connesse parti esterne o visibili e parte interne non visibili, pertanto se si vuole comprendere la difficile realtà qualitativo-formale, occorre determinare ed utilizzare un sistema di indagine che penetri all’interno dell’opera architettonica; non è sufficiente avere una conoscenza solamente esteriore di un’architettura, ma si deve possedere una cognizione profonda delle sue qualità architettoniche, formali e dimensionali. Il rilevamento di un edificio deve tendere alla rappresentazione, mediante una trascrizione grafica, della conoscenza globale dell’opera, ottenuta attraverso indagini attente e ragionate della realtà costruttiva, di cui bisogna cogliere i valori formali e spaziali, tecnologici e costruttivi. Per effettuare un’operazione di questo tipo occorre prendere conoscenza anche del significato culturale e storico del’edificio che si vuole rilevare, solo mediante una conoscenza attenta e approfondita in tutti i suoi diversi aspetti è possibile instaurare una sorta di dialogo fra rilevatore e manufatto, che deve consentire di orientare e finalizzare l’opera di rilevamento e che deve permettere al rilevatore di comprendere l’opera analizzata e di documentarla graficamente in modo corretto e opportuno. Nessuna opera, sia antica o moderna è avulsa dal proprio contesto storico-culturale, è quindi inutile tentare di comprenderla nella sua totalità attraverso un esame superficiale bastato su dati puramente dimensionali, ma è necessario compiere tutta una serie di indagini inerenti la produzione edilizia, i materiali utilizzati, le strutture e i sistemi costruttivi, lo stato di fatto legato alla proprietà, al degrado, ai dissesti, alle trasformazioni, ecc. I problemi da affrontare nella generalità dei rilievi architettonici non sono quasi mai elementari, ma collegati alla complessità intrinseca dei manufatti, alle condizioni ambientali che limitano o agevolano l’accesso alle grandezze e alla diversa versatilità esecutiva degli strumenti disponibili. Tali condizioni mostrano che molte volte la costruzione di uno schema logico che guidi la misurazione non è immediatamente desumibile da precedenti esperienze o da un’intuitiva interpretazione geometrica dell’oggetto. I fattori che concorrono alla realizzazione del rilievo sono numerosi e coinvolgono problemi di origine teorica come, per esempio, il definire per ciascun caso il sistema di coerenza delle misure; di natura metodologica come, per esempio, lo scegliere tempi, modi e criteri operativi, e di tipo tecnico-esecutivo. Non è possibile perciò intraprendere una campagna di rilevamento senza definire un programma d’azione, ossia un vero e proprio progetto che prefiguri, appunto, metodi e strumenti, e che si basi su chiare finalità analitiche oltre che su apparati tecnici e organizzativi funzionali ai fini della conoscenza geometrica del manufatto stesso. Trattandosi, quindi di una procedura alquanto complessa è utile scomporre le operazioni di rilevamento in varie fasi che possono schematicamente essere così riassunte: conoscenza dell’opera da rilevare e scelta delle tecniche di misurazione; acquisizione dei dati metrici; rappresentazione grafica; lettura dell’opera attraverso tutte le altre fonti di informazioni necessarie per la sua completa comprensione (documentazione storica, indagini scientifiche, fonti d’archivio, ecc.). Il rilievo inteso come disciplina che si avvale di tutte le scienze e di tutte le tecniche che possono contribuire alla lettura, alla misurazione, alle analisi degli oggetti nei suoi aspetti morfologici, materici, strutturali, palesi e nascosti. In quest’ottica il rilievo appare quindi come un “sistema aperto di conoscenze” dal particolare dei singoli elementi alla complessità dell’organismo analizzato in costante relazione con il contesto ambientale in un’attività che investe diversi operatori e che deve comunque trovare modalità di lettura comuni attraverso codici, simboli e segni grafici inequivocabili. I risultati potranno essere diversificati a seconda delle esigenze e delle diverse metodologie applicate in modo da fornire una “carta digitale del monumento” inserito nel suo contesto e in grado di essere una base su cui sviluppare tutte le problematiche relative alla conservazione e al restauro dell’opera stessa. Le diverse tecniche di rilievo, vanno affrontate in questo contesto non perdendo di vista l’obiettivo di pervenire ad una rappresentazione corretta oltre che metricamente esatta del bene considerato, sottolineando il problema della qualità e della verificabilità del dato rilevato sia sotto l’aspetto della misurazione e della sua rappresentazione, sia sotto l’aspetto della lettura e della interpretazione dell’oggetto. Il rilievo viene configurato come un insieme di tecniche differenziate e organicamente collegate. L’organizzazione del rilevamento avviene, in condizioni ottimali, per fasi, con operazioni che vanno dal generale al particolare, cioè dalle misure di inquadramento alle misure di dettaglio, aggiungendo via via tutte le altre informazioni non strettamente di carattere mensorio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.