In questo contributo cercheremo di individuare concettualmente le condizioni alle quali assoggettare la progettazione di ambienti di fruizione di oggetti/beni culturali, per renderli efficaci anche da un punto di vista formativo. Lo faremo, in particolare, con riferimento all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Queste oggi sembrano espandere a dismisura le potenzialità per una fruizione partecipata e efficace. E per certi versi è così. Tuttavia dobbiamo essere consapevoli che si tratta di una rivoluzione che non si realizza semplicemente per il fatto di mettere strumenti tecnologici nelle mani degli utenti. Occorre, contemporaneamente, aumentare la consapevolezza sui problemi e sulla funzione che tali strumenti possono e dovrebbero svolgere. Ciò, peraltro, reclama una nuova alfabetizzazione sia degli operatori ai quali è affidata la tutela, la gestione, la conservazione e la fruizione dei beni culturali, sia degli utenti (studiosi, cittadini, turisti). Consapevolezza e alfabetizzazione, d’altra parte, rappresentano obiettivi di indubbia rilevanza sociale. La cosiddetta educazione al patrimonio, infatti, oltre che uno degli obiettivi cruciali dell’educazione ad una cittadinanza attiva, è un obiettivo prioritario per un Paese, come il nostro, ad elevata densità di beni culturali e a vocazione turistica. In questa direzione, i musei possono giocare un ruolo cruciale nel rispondere alla domanda sociale di educazione e formazione rendendo disponibili i saperi in forme accessibili e significative. A questo scopo, nella prima parte preciseremo la cornice concettuale entro la quale affrontiamo il problema della efficacia formativa dei dispositivi di fruizione. Successivamente, descriveremo i milieux di fruizione in base alla nozione di campo semiotico come contesti di alfabetizzazione multimodale. Infine, individueremo validi principi epistemici e dell’apprendimento da cui far dipendere, da un punto di vista concettuale, l’efficacia formativa di tali contesti.

Dispositivi ICT e Musei. Efficacia formativa dell'esperienza di fruizione

MARTINI, BERTA
2016

Abstract

In questo contributo cercheremo di individuare concettualmente le condizioni alle quali assoggettare la progettazione di ambienti di fruizione di oggetti/beni culturali, per renderli efficaci anche da un punto di vista formativo. Lo faremo, in particolare, con riferimento all’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Queste oggi sembrano espandere a dismisura le potenzialità per una fruizione partecipata e efficace. E per certi versi è così. Tuttavia dobbiamo essere consapevoli che si tratta di una rivoluzione che non si realizza semplicemente per il fatto di mettere strumenti tecnologici nelle mani degli utenti. Occorre, contemporaneamente, aumentare la consapevolezza sui problemi e sulla funzione che tali strumenti possono e dovrebbero svolgere. Ciò, peraltro, reclama una nuova alfabetizzazione sia degli operatori ai quali è affidata la tutela, la gestione, la conservazione e la fruizione dei beni culturali, sia degli utenti (studiosi, cittadini, turisti). Consapevolezza e alfabetizzazione, d’altra parte, rappresentano obiettivi di indubbia rilevanza sociale. La cosiddetta educazione al patrimonio, infatti, oltre che uno degli obiettivi cruciali dell’educazione ad una cittadinanza attiva, è un obiettivo prioritario per un Paese, come il nostro, ad elevata densità di beni culturali e a vocazione turistica. In questa direzione, i musei possono giocare un ruolo cruciale nel rispondere alla domanda sociale di educazione e formazione rendendo disponibili i saperi in forme accessibili e significative. A questo scopo, nella prima parte preciseremo la cornice concettuale entro la quale affrontiamo il problema della efficacia formativa dei dispositivi di fruizione. Successivamente, descriveremo i milieux di fruizione in base alla nozione di campo semiotico come contesti di alfabetizzazione multimodale. Infine, individueremo validi principi epistemici e dell’apprendimento da cui far dipendere, da un punto di vista concettuale, l’efficacia formativa di tali contesti.
2016
978-88-917-2676-6
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