Personalizzazione e disintermediazione sono i fenomeni, fra loro intrecciati, che maggiormente spiegano la trasformazione della politica nella fase recente. Il direttismo suggerisce, peraltro, percorsi diversi per rilanciare la democrazia, che tuttavia sfidano il suo carattere rappresentativo e, secondo alcuni, la democrazia tout court. Da un lato, l’ascesa degli “uomini forti”: leader di partito e di governo, che, spingendo sul legame diretto con il popolo, accelerano il processo di presidenzializzazione della politica. Dall’altro lato, il revival della democrazia diretta, certificato dal ricorso, sempre più frequente, al referendum. Sullo sfondo, la crisi dei mediatori: dei partiti e, più in generale, di qualsiasi corpo intermedio. Degli stessi media: sempre più centrali quale mezzo per veicolare il messaggio del leader e dei cittadini, tendono però a scomparire come attori inter-medi – tra emittente e destinatario, tra rappresentanti e rappresentati. In questo scenario, modelli apparentemente antagonisti di disintermediazione convivono e, spesso, si ritrovano all’interno dello stesso progetto politico. La stessa democrazia diretta sembra associarsi al ruolo di super-mediatori. I leader, dal canto loro, si appellano al popolo, anche attraverso l’utilizzo (plebiscitario) del referendum. La politica post-moderna, così, sembra destinata a convivere con spinte contrastanti, che, se portate all’estremo, conducono addirittura oltre il perimetro della democrazia (rappresentativa).
Lo spazio tra il leader e il popolo. La mediazione politica nella democrazia post-moderna
BORDIGNON, FABIO
2018
Abstract
Personalizzazione e disintermediazione sono i fenomeni, fra loro intrecciati, che maggiormente spiegano la trasformazione della politica nella fase recente. Il direttismo suggerisce, peraltro, percorsi diversi per rilanciare la democrazia, che tuttavia sfidano il suo carattere rappresentativo e, secondo alcuni, la democrazia tout court. Da un lato, l’ascesa degli “uomini forti”: leader di partito e di governo, che, spingendo sul legame diretto con il popolo, accelerano il processo di presidenzializzazione della politica. Dall’altro lato, il revival della democrazia diretta, certificato dal ricorso, sempre più frequente, al referendum. Sullo sfondo, la crisi dei mediatori: dei partiti e, più in generale, di qualsiasi corpo intermedio. Degli stessi media: sempre più centrali quale mezzo per veicolare il messaggio del leader e dei cittadini, tendono però a scomparire come attori inter-medi – tra emittente e destinatario, tra rappresentanti e rappresentati. In questo scenario, modelli apparentemente antagonisti di disintermediazione convivono e, spesso, si ritrovano all’interno dello stesso progetto politico. La stessa democrazia diretta sembra associarsi al ruolo di super-mediatori. I leader, dal canto loro, si appellano al popolo, anche attraverso l’utilizzo (plebiscitario) del referendum. La politica post-moderna, così, sembra destinata a convivere con spinte contrastanti, che, se portate all’estremo, conducono addirittura oltre il perimetro della democrazia (rappresentativa).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.