Si propongono alcune note di riflessione relative al complesso concetto di «essenza» in Spinoza, ‘a partire da‘ e ‘intorno a’ la pr. 57 della Parte Terza dell''Ethica'. Tale proposizione, infatti, si presenta innanzitutto singolarmente espressiva della polisemanticità del termine «essenza» nella riflessione spinoziana e, in particolare, della tensione tra il significato di essenza come individualità, messo esplicitamente a tema nel corso dell'opera, e quello, implicitamente operativo, di ‘natura umana’ comune. Ricca di implicazioni (ontologiche, sociali e politiche), la pr. 57 offre molteplici spunti di riflessione anche di natura strettamente psicologica. Essa consente, infatti, di ripensare in termini non innatistici e non organistici la ‘diversità’ psichica, o quello che oggi viene chiamato ‘disagio mentale’, offrendo strumenti concettuali utili a comprenderlo come ‘fenomeno umano’ e non come ‘eccezione’ o scandalo della ragione. Lo spinozismo sembra dunque offrire strumenti teorici per ripensare il disagio psichico non come negazione o distruzione dell'’‘essenza umana’, aprioristicamente identificata con la ‘razionalità’ e dunque con un’ idea astratta di ‘normalità’, ma come espressione delle leggi naturali ‘comuni’ agli uomini, stemperando così il confine tra normalità e patologia nel continuum della natura umana, dove il disagio psichico si presenta come rischio cui tutti sono esposti.
Essenza umana, affetti, patologie. A proposito di Ethica III, pr. 57
SANTINELLI, CRISTINA
2016
Abstract
Si propongono alcune note di riflessione relative al complesso concetto di «essenza» in Spinoza, ‘a partire da‘ e ‘intorno a’ la pr. 57 della Parte Terza dell''Ethica'. Tale proposizione, infatti, si presenta innanzitutto singolarmente espressiva della polisemanticità del termine «essenza» nella riflessione spinoziana e, in particolare, della tensione tra il significato di essenza come individualità, messo esplicitamente a tema nel corso dell'opera, e quello, implicitamente operativo, di ‘natura umana’ comune. Ricca di implicazioni (ontologiche, sociali e politiche), la pr. 57 offre molteplici spunti di riflessione anche di natura strettamente psicologica. Essa consente, infatti, di ripensare in termini non innatistici e non organistici la ‘diversità’ psichica, o quello che oggi viene chiamato ‘disagio mentale’, offrendo strumenti concettuali utili a comprenderlo come ‘fenomeno umano’ e non come ‘eccezione’ o scandalo della ragione. Lo spinozismo sembra dunque offrire strumenti teorici per ripensare il disagio psichico non come negazione o distruzione dell'’‘essenza umana’, aprioristicamente identificata con la ‘razionalità’ e dunque con un’ idea astratta di ‘normalità’, ma come espressione delle leggi naturali ‘comuni’ agli uomini, stemperando così il confine tra normalità e patologia nel continuum della natura umana, dove il disagio psichico si presenta come rischio cui tutti sono esposti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.