Presupposto della conservazione è il rispetto non solo dell'opera, ma anche del dato storico a essa strettamen­te legato, considerando perciò la fabbrica nella sua evo­luzione diacronica, che è evoluzione storica. Gli edifici antichi si presentano infatti quasi sempre come palinse­sti pluristratificati di difficile interpretazione e valutan­doli sulla base del solo aspetto formale si corre il rischio di considerarli solamente nella loro ultima evoluzione, perdendo così un enorme patrimonio culturale. Solo attraverso la lettura e il riconoscimento dell'edifi­cio nella sua complessità è infatti possibile operare scel­te consapevoli e solo attraverso una loro corretta docu­mentazione è possibile preservare e tramandare in modo appropriato e colto questo patrimonio. Il proget­to riveste quindi grandissime responsabilità e deve esse­re gestito in modo equilibrato, scientifico e corretto uti­lizzando tutti gli strumenti di conoscenza, dall'analisi storica e archeologica al rilievo metrico, dalla topografia alle verifiche statico-strutturali, dalla storia delle tecno­logie e delle tecniche costruttive agli approfondimenti chimico-fisici sulla natura dei materiali, dai problemi di degrado a quelli di dissesto, in un concorso di profes­sionalità e competenze. La conoscenza preliminare della fabbrica è strettamente correlata a un uso altamente critico anche degli stru­menti tecnici e operativi che non possono essere separa­ti dalla lettura analitica e devono essere concepiti all'in­terno dello stesso programma metodologico e nell' am­bito della medesima cultura conservativa. Questo impli­ca che l'uso scorretto delle tecniche o, come spesso accade, una separazione delle stesse dalla filosofia gene­rale dell'intervento, può condurre allo svuotamento e allo stravolgimento delle caratteristiche dell'edificio. Il problema del rilievo e della sua rappresentazione in particolare nel restauro e nella conservazione degli edi­fici ha assunto via via maggiore peso se visto innanzitut­to come mezzo di indagine e come organizzazione di informazioni per la conoscenza di un organismo archi­tettonico.

La conoscenza. Lettura e rappresentazione dell'architettura

BARATIN, LAURA;
2004

Abstract

Presupposto della conservazione è il rispetto non solo dell'opera, ma anche del dato storico a essa strettamen­te legato, considerando perciò la fabbrica nella sua evo­luzione diacronica, che è evoluzione storica. Gli edifici antichi si presentano infatti quasi sempre come palinse­sti pluristratificati di difficile interpretazione e valutan­doli sulla base del solo aspetto formale si corre il rischio di considerarli solamente nella loro ultima evoluzione, perdendo così un enorme patrimonio culturale. Solo attraverso la lettura e il riconoscimento dell'edifi­cio nella sua complessità è infatti possibile operare scel­te consapevoli e solo attraverso una loro corretta docu­mentazione è possibile preservare e tramandare in modo appropriato e colto questo patrimonio. Il proget­to riveste quindi grandissime responsabilità e deve esse­re gestito in modo equilibrato, scientifico e corretto uti­lizzando tutti gli strumenti di conoscenza, dall'analisi storica e archeologica al rilievo metrico, dalla topografia alle verifiche statico-strutturali, dalla storia delle tecno­logie e delle tecniche costruttive agli approfondimenti chimico-fisici sulla natura dei materiali, dai problemi di degrado a quelli di dissesto, in un concorso di profes­sionalità e competenze. La conoscenza preliminare della fabbrica è strettamente correlata a un uso altamente critico anche degli stru­menti tecnici e operativi che non possono essere separa­ti dalla lettura analitica e devono essere concepiti all'in­terno dello stesso programma metodologico e nell' am­bito della medesima cultura conservativa. Questo impli­ca che l'uso scorretto delle tecniche o, come spesso accade, una separazione delle stesse dalla filosofia gene­rale dell'intervento, può condurre allo svuotamento e allo stravolgimento delle caratteristiche dell'edificio. Il problema del rilievo e della sua rappresentazione in particolare nel restauro e nella conservazione degli edi­fici ha assunto via via maggiore peso se visto innanzitut­to come mezzo di indagine e come organizzazione di informazioni per la conoscenza di un organismo archi­tettonico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2647779
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