A guidare la riflessione del presente saggio vi è un’idea che a tutta prima, essa può essere così espressa: che l’educazione dovrebbe orientarsi funzionalmente a una concezione dell’uomo inteso nell’interezza della propria specificità, capace cioè di armonizzare in sé ‒ e nel rispetto del proprio autonomo processo di crescita interiore ‒ sensibilità e ragione attraverso un rapporto particolarmente vivo e intenso con la cultura e l’ambiente sociale che lo circonda. A partire da questa presa di posizione, si tratta di sviluppare, intorno a questa idea, un progetto che va incontro ad alcune problematicità. Due, in particolare. La prima riguarda il fatto che al termine educazione non è possibile associare una rappresentazione univoca. La seconda, forse la più spinosa, ha invece a che fare con la formazione scientifica dell'Autore. Dalla prospettiva della sociologia teorica che principalmente gli compete, infatti, le cose non si trovano affatto in sintonia con la delimitazione di campo ideativo tracciato in prima istanza. Sociologicamente l’educazione va piuttosto considerata ‒ si potrebbe dire: in maniera meno pretenziosa e per certi versi più distaccata ‒ come quell’azione intenzionale e metodica, condizionata dalle diverse epoche storiche e dalle diverse culture, tesa a promuovere (ma anche a controllare o al limite: a forzare) nell’individuo la formazione di appropriate conoscenze e competenze comunicative e comportamentali nell'ambito di determinate relazioni e strutture sociali emergenti che il più delle volte riconducono nel medesimo contesto di interazione generazioni differenti. Ora, per mettere nitidamente a fuoco le principali implicazioni delle problematicità evidenziate e indirizzare l’analisi lungo la traiettoria dialettica che nella prospettiva dell'Autore è quella che a essa è maggiormente consona, si ritiene prima di tutto opportuno muovere da alcuni tratti etimologicamente rilevanti del concetto di educazione. Si procederà, subito dopo, alla progressiva composizione di un framework di respiro interdisciplinare che nel presente contributo verrà articolato, in chiave comparativa, su due differenti livelli di osservazione ‒ dalla cui sintesi si aprirà, in conclusione, un orizzonte propositivo all’argomentazione nel suo complesso: il primo livello, squisitamente sociologico, farà costante riferimento alla teoria della società sistemico-costruttivista, mentre il secondo, di profilo storico-antropologico, seguirà una direttrice di ricerca di segno critico-dialettico. È appunto nel dispiegare accuratamente questa frastagliata trama nel quadro di uno schema dialettico di insieme che, senza alcuna pretesa di fornire risposte o soluzioni definitive sul piano operativo, l'Autore intende proporre un preciso contributo di carattere strategico al ben più ampio e complesso dibattito sulle modalità e i processi in grado effettivamente di favorire ‒ nel corso dell’azione educativa e/o formativa, e nonostante la crescente spinta strutturale alla generalizzazione ‒ il potenziale evolutivo oggi più che mai presente nella singola specificità umana.
Dialettica dell'educazione
Giorgio Manfré
2018
Abstract
A guidare la riflessione del presente saggio vi è un’idea che a tutta prima, essa può essere così espressa: che l’educazione dovrebbe orientarsi funzionalmente a una concezione dell’uomo inteso nell’interezza della propria specificità, capace cioè di armonizzare in sé ‒ e nel rispetto del proprio autonomo processo di crescita interiore ‒ sensibilità e ragione attraverso un rapporto particolarmente vivo e intenso con la cultura e l’ambiente sociale che lo circonda. A partire da questa presa di posizione, si tratta di sviluppare, intorno a questa idea, un progetto che va incontro ad alcune problematicità. Due, in particolare. La prima riguarda il fatto che al termine educazione non è possibile associare una rappresentazione univoca. La seconda, forse la più spinosa, ha invece a che fare con la formazione scientifica dell'Autore. Dalla prospettiva della sociologia teorica che principalmente gli compete, infatti, le cose non si trovano affatto in sintonia con la delimitazione di campo ideativo tracciato in prima istanza. Sociologicamente l’educazione va piuttosto considerata ‒ si potrebbe dire: in maniera meno pretenziosa e per certi versi più distaccata ‒ come quell’azione intenzionale e metodica, condizionata dalle diverse epoche storiche e dalle diverse culture, tesa a promuovere (ma anche a controllare o al limite: a forzare) nell’individuo la formazione di appropriate conoscenze e competenze comunicative e comportamentali nell'ambito di determinate relazioni e strutture sociali emergenti che il più delle volte riconducono nel medesimo contesto di interazione generazioni differenti. Ora, per mettere nitidamente a fuoco le principali implicazioni delle problematicità evidenziate e indirizzare l’analisi lungo la traiettoria dialettica che nella prospettiva dell'Autore è quella che a essa è maggiormente consona, si ritiene prima di tutto opportuno muovere da alcuni tratti etimologicamente rilevanti del concetto di educazione. Si procederà, subito dopo, alla progressiva composizione di un framework di respiro interdisciplinare che nel presente contributo verrà articolato, in chiave comparativa, su due differenti livelli di osservazione ‒ dalla cui sintesi si aprirà, in conclusione, un orizzonte propositivo all’argomentazione nel suo complesso: il primo livello, squisitamente sociologico, farà costante riferimento alla teoria della società sistemico-costruttivista, mentre il secondo, di profilo storico-antropologico, seguirà una direttrice di ricerca di segno critico-dialettico. È appunto nel dispiegare accuratamente questa frastagliata trama nel quadro di uno schema dialettico di insieme che, senza alcuna pretesa di fornire risposte o soluzioni definitive sul piano operativo, l'Autore intende proporre un preciso contributo di carattere strategico al ben più ampio e complesso dibattito sulle modalità e i processi in grado effettivamente di favorire ‒ nel corso dell’azione educativa e/o formativa, e nonostante la crescente spinta strutturale alla generalizzazione ‒ il potenziale evolutivo oggi più che mai presente nella singola specificità umana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.