Il contributo affronta il tema del ritrovamento di reliquie nella Roma altomedievale a partire da alcune testimonianze contenute nel Liber pontificalis. Di tali ritrovamenti si sottolinea il significato religioso e politico. Vengono proposti in particolare tre esempi, relativi ai ritrovamenti di un frammento della vera Croce da parte di Sergio (687-701), della testa di san Giorgio da parte di Zaccaria (741-752) e del corpo di santa Cecilia da parte di Pasquale I (817-824). Attraverso la memoria di queste inventiones, gli autori del Liber pontificalis mostrano la posizione di Roma come sostitutiva rispetto a Gerusalemme e Costantinopoli e come contrapposta rispetto a Pavia. Abstract This article addresses the theme of the discovery of relics in early medieval Rome, using as its point of departure testimonies contained in the Liber Pontificalis (The Book of Popes) and focusing in particular on the religious and political significance of these finds. Three examples are at the core of my study: a fragment of the True Cross discovered by Pope Sergius (687–701), the head of St. George found by Pope Zacharias (741–752), and the body of St. Cecilia located by Pope Paschal I (817–824). The authors of the Liber Pontificalis used the accounts of these discoveries to demonstrate Rome’s position as having superseded Jerusalem and Constantinople and as a rival to Pavia.

Reliquie nascoste, perdute e ritrovate a Roma nell'alto medioevo secondo il Liber pontificalis

Tommaso di Carpegna Falconieri
2018

Abstract

Il contributo affronta il tema del ritrovamento di reliquie nella Roma altomedievale a partire da alcune testimonianze contenute nel Liber pontificalis. Di tali ritrovamenti si sottolinea il significato religioso e politico. Vengono proposti in particolare tre esempi, relativi ai ritrovamenti di un frammento della vera Croce da parte di Sergio (687-701), della testa di san Giorgio da parte di Zaccaria (741-752) e del corpo di santa Cecilia da parte di Pasquale I (817-824). Attraverso la memoria di queste inventiones, gli autori del Liber pontificalis mostrano la posizione di Roma come sostitutiva rispetto a Gerusalemme e Costantinopoli e come contrapposta rispetto a Pavia. Abstract This article addresses the theme of the discovery of relics in early medieval Rome, using as its point of departure testimonies contained in the Liber Pontificalis (The Book of Popes) and focusing in particular on the religious and political significance of these finds. Three examples are at the core of my study: a fragment of the True Cross discovered by Pope Sergius (687–701), the head of St. George found by Pope Zacharias (741–752), and the body of St. Cecilia located by Pope Paschal I (817–824). The authors of the Liber Pontificalis used the accounts of these discoveries to demonstrate Rome’s position as having superseded Jerusalem and Constantinople and as a rival to Pavia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2665799
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