«Nos sumus ex Deo et pertinemus ad Deum». Appartenenza, dipendenza e relazione nel pensiero e nel lessico di Arnold Geulincx

Abstract Arnold Geulincx attribuisce all’uomo lo statuto ontologico di un quid mentis che assume una dimensione temporale divenendo «mente incorporata», cioè prendendo «forma» attraverso il corpo, definito a sua volta come un «modo» dell’estensione o del corpus simpliciter. Tale incorporarsi di un «qualcosa» di eterno definisce la «condizione umana», caratterizzata perciò dall’appartenenza a «due mondi». Attingendo al pensiero cartesiano, agostiniano e stoico, Geulincx propone un’analisi dello statuto ontologico dell’individuo umano alla luce dell’idea di ‘relazione al tutto’, la quale risulta tuttavia complessa e sfuggente, sia perché declinata diversamente in relazione alla mente e al corpo, sia perché delineata, in polemica col «gergo scolastico», attraverso il ricorso a un lessico insieme misticheggiante (costituito di immagini suggestive) e cartesiano (incentrato sui termini fondativi di sostanza e modo). A partire da tale lessico si propone un’analisi dei concetti di appartenenza, relazione e dipendenza, fondativi dell’intero pensiero di Geulincx.