Il contributo intende mettere in rilievo come la teoria dell’azione sociale formulata da Pierre Bourdieu abbia tra le proprie matrici generative sia l’economia marxiana e marxista sia l’economa marginalista. A tale fine, si prende dapprima in esame la nozione di mercato soprattutto per come impiegata negli studi bourdieusiani sul linguaggio e la comunicazione. L'uno e l'altra, infatti, appaiono sia intesi marxisticamente come luoghi di esercizio del dominio sia scomposti in una serie di micro-mercati corrispondenti a scambi linguistici che vedono i singoli partecipanti impegnati a conseguire il proprio utile e soddisfare i propri bisogni. Successivamente, si evidenzia come anche il concetto di capitale mostri un’analoga compresenza e tensione tra i due modelli economici. Se infatti il capitale bourdieusiano è per un verso definito con Marx come “lavoro umano accumulato”, per l’altro verso è interpretato anche – mutuandone la nozione marginalista – come potere d’acquisto disponibile e trasmissibile per via ereditaria. Infine, Il contributo si conclude tornando brevemente sulla discussa questione dell’economicismo di Bourdieu, mostrando come tale chiave di lettura sia quanto meno forzata e soprattutto poco utile a dar conto di un’effettiva difficoltà della sociologia critica bourdieusiana: una spiegazione del dominio largamente fondata sulla stessa natura umana.
Indagando l'economia delle pratiche bourdieusiana. Azione, mercato, capitale
Emanuela Susca
2019-01-01
Abstract
Il contributo intende mettere in rilievo come la teoria dell’azione sociale formulata da Pierre Bourdieu abbia tra le proprie matrici generative sia l’economia marxiana e marxista sia l’economa marginalista. A tale fine, si prende dapprima in esame la nozione di mercato soprattutto per come impiegata negli studi bourdieusiani sul linguaggio e la comunicazione. L'uno e l'altra, infatti, appaiono sia intesi marxisticamente come luoghi di esercizio del dominio sia scomposti in una serie di micro-mercati corrispondenti a scambi linguistici che vedono i singoli partecipanti impegnati a conseguire il proprio utile e soddisfare i propri bisogni. Successivamente, si evidenzia come anche il concetto di capitale mostri un’analoga compresenza e tensione tra i due modelli economici. Se infatti il capitale bourdieusiano è per un verso definito con Marx come “lavoro umano accumulato”, per l’altro verso è interpretato anche – mutuandone la nozione marginalista – come potere d’acquisto disponibile e trasmissibile per via ereditaria. Infine, Il contributo si conclude tornando brevemente sulla discussa questione dell’economicismo di Bourdieu, mostrando come tale chiave di lettura sia quanto meno forzata e soprattutto poco utile a dar conto di un’effettiva difficoltà della sociologia critica bourdieusiana: una spiegazione del dominio largamente fondata sulla stessa natura umana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.