I Collegi universitario di Urbino rappresentano forse il progetto più ambizioso di Giancarlo De Carlo nel dare corpo concreto al metodo progettuale collaborativo, inclusivo e partecipato che si manifesta ancora oggi a chi cammina tra i corridoi, osserva i luoghi di ritrovo e le stanze da lui progettate. È noto che De Carlo diede disposizioni precise e meticolose anche riguardo l’arredamento, quasi interamente progettato su misura per gli ambienti in collaborazione con l’architetto Susanna Wettstein, come risulta dalle tavole grafiche esecutive co-firmate. Pochi elementi furono selezionati con accuratezza tra quelli di produzione industriale: sedie, sgabelli, lampade da tavolo, sempre coerenti con l'estetica complessiva pulita, asciutta e lineare. I materiali e le forme utilizzati per la realizzazione dell’intero complesso architettonico perseguono un linguaggio comune. In questa ottica, gli arredi sono pensati per avere una forte interazione con l’architettura circostante, con l’obiettivo di renderla estremamente funzionale e unitaria in ogni suo aspetto. Facendo riferimento principalmente ai Nuovi Collegi (Tridente, Aquilone e Vela), gli arredi degli spazi comuni tendono un fil rouge, cioè rispondono tutti ad un tratto distintivo tracciato per fare in modo che gli studenti si sentano parte di una medesima comunità. All’interno delle stanze private si ripropone lo stesso design degli spazi comuni ma con le misure degli oggetti diversificate rispetto al collegio in cui si trovano, utili ad una distribuzione spaziale funzionale.

Progettare la conservazione degli interni e degli arredi dei collegi universitari

Laura Baratin
;
Francesca Gasparetto
;
Alice Devecchi
2019

Abstract

I Collegi universitario di Urbino rappresentano forse il progetto più ambizioso di Giancarlo De Carlo nel dare corpo concreto al metodo progettuale collaborativo, inclusivo e partecipato che si manifesta ancora oggi a chi cammina tra i corridoi, osserva i luoghi di ritrovo e le stanze da lui progettate. È noto che De Carlo diede disposizioni precise e meticolose anche riguardo l’arredamento, quasi interamente progettato su misura per gli ambienti in collaborazione con l’architetto Susanna Wettstein, come risulta dalle tavole grafiche esecutive co-firmate. Pochi elementi furono selezionati con accuratezza tra quelli di produzione industriale: sedie, sgabelli, lampade da tavolo, sempre coerenti con l'estetica complessiva pulita, asciutta e lineare. I materiali e le forme utilizzati per la realizzazione dell’intero complesso architettonico perseguono un linguaggio comune. In questa ottica, gli arredi sono pensati per avere una forte interazione con l’architettura circostante, con l’obiettivo di renderla estremamente funzionale e unitaria in ogni suo aspetto. Facendo riferimento principalmente ai Nuovi Collegi (Tridente, Aquilone e Vela), gli arredi degli spazi comuni tendono un fil rouge, cioè rispondono tutti ad un tratto distintivo tracciato per fare in modo che gli studenti si sentano parte di una medesima comunità. All’interno delle stanze private si ripropone lo stesso design degli spazi comuni ma con le misure degli oggetti diversificate rispetto al collegio in cui si trovano, utili ad una distribuzione spaziale funzionale.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11576/2675274
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