Nel dibattito sulle differenze tra l’approccio quantitativo e quello qualitativo si presenterà una cornice epistemologica e metodologica relativa alla produzione di conoscenza. In questo discorso collocheremo l’esercizio della creatività in entrambe gli approcci mutuando da Chomsky (1964) la distinzione tra rule-governed e rule-changing creativity. Il tipo di indagine costruita per verificare ipotesi di partenza può risultare molto concentrata sulla conoscenza già codificata a disposizione della comunità scientifica; tuttavia, questo rischio è posto in maniera forse più sottile anche quando si faccia uso di un approccio qualitativo: in questo senso si parlerà di utilizzo a volte inconsapevole di categorizzazioni a priori. Un fattore discriminante nella scelta di un approccio potrebbe essere basato sul livello esistente di conoscenze pertinenti a un particolare fenomeno. Se il ricercatore è in grado di descrivere quella porzione di realtà in maniera soddisfacente, dovrebbe considerare sufficiente la sua conoscenza e predisporre uno strumento strutturato per la raccolta delle informazioni. Al contrario quando egli non abbia – per qualsiasi ragione – un livello di conoscenza che gli permetta di descrivere in modo soddisfacente una specifica porzione di realtà, non potrà usare uno strumento strutturato, ma dovrà prima fare esperienza di quella realtà. L’argomentazione sarà supportata da un esempio di ricerca sul campo nella quale si mette in luce l’aspetto innovativo dell’abduzione creativa.
Creatività e categorie tra quantitativo e qualitativo
Sacchetti F
2012
Abstract
Nel dibattito sulle differenze tra l’approccio quantitativo e quello qualitativo si presenterà una cornice epistemologica e metodologica relativa alla produzione di conoscenza. In questo discorso collocheremo l’esercizio della creatività in entrambe gli approcci mutuando da Chomsky (1964) la distinzione tra rule-governed e rule-changing creativity. Il tipo di indagine costruita per verificare ipotesi di partenza può risultare molto concentrata sulla conoscenza già codificata a disposizione della comunità scientifica; tuttavia, questo rischio è posto in maniera forse più sottile anche quando si faccia uso di un approccio qualitativo: in questo senso si parlerà di utilizzo a volte inconsapevole di categorizzazioni a priori. Un fattore discriminante nella scelta di un approccio potrebbe essere basato sul livello esistente di conoscenze pertinenti a un particolare fenomeno. Se il ricercatore è in grado di descrivere quella porzione di realtà in maniera soddisfacente, dovrebbe considerare sufficiente la sua conoscenza e predisporre uno strumento strutturato per la raccolta delle informazioni. Al contrario quando egli non abbia – per qualsiasi ragione – un livello di conoscenza che gli permetta di descrivere in modo soddisfacente una specifica porzione di realtà, non potrà usare uno strumento strutturato, ma dovrà prima fare esperienza di quella realtà. L’argomentazione sarà supportata da un esempio di ricerca sul campo nella quale si mette in luce l’aspetto innovativo dell’abduzione creativa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.