L’attività motoria è da tempo riconosciuta in numerosi documenti e report scientifici come un efficace strumento per la prevenzione e il trattamento (o il co-trattamento) di numerose patologie fisiche e psichiche. Nel capitolo vengono analizzato il ruolo dell’esercizio fisico come sostegno alle persone con prognosi infausta. Apre il capitolo una riflessione sul valore/senso della corporeità, dove si mette in luce come nell’accompagnamento alla morte si debbano necessariamente affrontare aspetti quali la perdita delle funzioni vitali, la riduzione delle capacità comunicative ed espressive, la diminuzione/rallentamento della motricità. Proprio quest’ultima può costituire un importante fattore su cui “far leva” per garantire un accompagnamento più sereno, per migliorare la dignità, la qualità ma anche – si potrebbe azzardare in accordo a parte della letteratura - la quantità del frangente di vita che rimane a disposizione. Vengono riportate le principali evidenze riguardo l’efficacia di programmi di esercizio in persone con cancro, sottolineando quali siano le più attuali aree di intervento e le linee di ricerca emergenti. Anche se l’attività fisica viene presentata principalmente come fattore protettivo rispetto al rischio di insorgenza di patologie cronico-degenerative, vi sono solide evidenze in particolare riguardo agli effetti dell’esercizio post diagnosi tumorale.

Cancro e attività  fisica: alcune evidenze

GOBBI E
2011

Abstract

L’attività motoria è da tempo riconosciuta in numerosi documenti e report scientifici come un efficace strumento per la prevenzione e il trattamento (o il co-trattamento) di numerose patologie fisiche e psichiche. Nel capitolo vengono analizzato il ruolo dell’esercizio fisico come sostegno alle persone con prognosi infausta. Apre il capitolo una riflessione sul valore/senso della corporeità, dove si mette in luce come nell’accompagnamento alla morte si debbano necessariamente affrontare aspetti quali la perdita delle funzioni vitali, la riduzione delle capacità comunicative ed espressive, la diminuzione/rallentamento della motricità. Proprio quest’ultima può costituire un importante fattore su cui “far leva” per garantire un accompagnamento più sereno, per migliorare la dignità, la qualità ma anche – si potrebbe azzardare in accordo a parte della letteratura - la quantità del frangente di vita che rimane a disposizione. Vengono riportate le principali evidenze riguardo l’efficacia di programmi di esercizio in persone con cancro, sottolineando quali siano le più attuali aree di intervento e le linee di ricerca emergenti. Anche se l’attività fisica viene presentata principalmente come fattore protettivo rispetto al rischio di insorgenza di patologie cronico-degenerative, vi sono solide evidenze in particolare riguardo agli effetti dell’esercizio post diagnosi tumorale.
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