Il contributo propone spunti di riflessione sul progetto educativo-rieducativo realizzato presso la casa circondariale di Pesaro (Marche) e attuato con un metodo che coniuga la sperimentazione corporea con quella espressiva. L’incontro/scambio fra ‘corpi imprigionati’ (casa circondariale Pesaro) e studenti universitari (Urbino) sembra fornire elementi significativi. In particolare il clima di ritrovata libertà comunicativa, motoria ed emotiva oltre che intellettuale, grazie ad esperienze personali e di gruppo sollecitate dall’incrocio di attività sportive e culturali quali ponti privilegiati tra spazi reclusi e spazi aperti.
Spazi chiusi e spazi aperti: una iniziativa educativa tra studenti e detenuti
Rosella Persi
2020
Abstract
Il contributo propone spunti di riflessione sul progetto educativo-rieducativo realizzato presso la casa circondariale di Pesaro (Marche) e attuato con un metodo che coniuga la sperimentazione corporea con quella espressiva. L’incontro/scambio fra ‘corpi imprigionati’ (casa circondariale Pesaro) e studenti universitari (Urbino) sembra fornire elementi significativi. In particolare il clima di ritrovata libertà comunicativa, motoria ed emotiva oltre che intellettuale, grazie ad esperienze personali e di gruppo sollecitate dall’incrocio di attività sportive e culturali quali ponti privilegiati tra spazi reclusi e spazi aperti.File | Dimensione | Formato | |
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