Un’adeguata analisi del concetto di semplessità potrebbe incentivare l’approfondimento del significato formativo dell’esperienza motoria nel suo divenire gesto, movimento naturale e decisionale rispetto all’azione che, oltre ad assumere una valenza cognitiva ormai da molti riconosciuta, riassume un processo molto rapido di analisi e sintesi operato dal soggetto sui dati provenienti dall’ambiente circostante attraverso meccanismi al contempo immaginativi, indagatori, empatici e creativi. In particolare, ci si chiede se il gesto aikidoistico, che proprio nel waza (= tecnica) trova la sua più esplicita realizzazione e che dovrebbe trasformarsi in un gesto quanto mai e sempre più raffinato e “semplice” nella sua manifestazione esteriore, non si possa definire semplesso, e quindi se non vi siano riconoscibili i princìpi essenziali della semplessità (quale stile comportamentale), così com’è definita da Berthoz in campo fisiologico ed è stata poi declinata in quello pedagogico-educativo.
Educare al gesto “semplesso”: uno sguardo pedagogico alle movenze dell’aikidō
Roberto Travaglini
2020
Abstract
Un’adeguata analisi del concetto di semplessità potrebbe incentivare l’approfondimento del significato formativo dell’esperienza motoria nel suo divenire gesto, movimento naturale e decisionale rispetto all’azione che, oltre ad assumere una valenza cognitiva ormai da molti riconosciuta, riassume un processo molto rapido di analisi e sintesi operato dal soggetto sui dati provenienti dall’ambiente circostante attraverso meccanismi al contempo immaginativi, indagatori, empatici e creativi. In particolare, ci si chiede se il gesto aikidoistico, che proprio nel waza (= tecnica) trova la sua più esplicita realizzazione e che dovrebbe trasformarsi in un gesto quanto mai e sempre più raffinato e “semplice” nella sua manifestazione esteriore, non si possa definire semplesso, e quindi se non vi siano riconoscibili i princìpi essenziali della semplessità (quale stile comportamentale), così com’è definita da Berthoz in campo fisiologico ed è stata poi declinata in quello pedagogico-educativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.