Gli schiavi e le schiave pubblici, una volta manomessi, potevano ricevere sia il nomen Poblicius/Publicius sia gentilizi derivanti da poleonimi. Questi ultimi non consistevano solo in gentilizi coniati sul toponimo di una città, ma potevano anche essere formati a partire dagli appellativi di una colonia o di un municipio. L'articolo analizza tale prassi onomastica, delineandone una possibile evoluzione storica. Se è possibile che i primi nomina derivanti da poleonimi si siano diffusi a partire dall’89 a.C., vale a dire dopo che la gran parte delle comunità italiche assunse lo status municipale e la componente poleonimica dovette acquisire una crescente valenza identitaria, è possibile che in alcune colonie (anche extraitaliche) si sia sviluppata la pratica di assegnare ai liberti pubblici un gentilizio formato su uno degli appellativi della titolatura ufficiale anche prima del I sec. a.C. Tale prassi dovette comunque consolidarsi nel I sec. a.C., quando la colonizzazione assunse una valenza sempre più marcatamente politica e ideologica. Con l’affermazione di Ottaviano quale unico attore sulla scena politica, alcune città, sia colonie che municipi, si videro attribuire l’epiteto Iulius volto a richiamare il loro legame con Cesare e la sua gens, che iniziò a essere usato anche come nomen dei liberti e delle liberte pubblici locali. Tale prassi onomastica divenne un modello per gli imperatori successivi: non furono poche le città alle cui titolature vari principes aggiunsero il proprio gentilizio, con ripercussioni anche sull’onomastica dei liberti e delle liberte pubblici locali che ricevettero nomina imperiali.

«Nomina habent ab oppidis [...] libertini a municipio manumissi». L’onomastica di liberti e liberte pubblici tra epigrafia e politica

Luciani, Franco
2021

Abstract

Gli schiavi e le schiave pubblici, una volta manomessi, potevano ricevere sia il nomen Poblicius/Publicius sia gentilizi derivanti da poleonimi. Questi ultimi non consistevano solo in gentilizi coniati sul toponimo di una città, ma potevano anche essere formati a partire dagli appellativi di una colonia o di un municipio. L'articolo analizza tale prassi onomastica, delineandone una possibile evoluzione storica. Se è possibile che i primi nomina derivanti da poleonimi si siano diffusi a partire dall’89 a.C., vale a dire dopo che la gran parte delle comunità italiche assunse lo status municipale e la componente poleonimica dovette acquisire una crescente valenza identitaria, è possibile che in alcune colonie (anche extraitaliche) si sia sviluppata la pratica di assegnare ai liberti pubblici un gentilizio formato su uno degli appellativi della titolatura ufficiale anche prima del I sec. a.C. Tale prassi dovette comunque consolidarsi nel I sec. a.C., quando la colonizzazione assunse una valenza sempre più marcatamente politica e ideologica. Con l’affermazione di Ottaviano quale unico attore sulla scena politica, alcune città, sia colonie che municipi, si videro attribuire l’epiteto Iulius volto a richiamare il loro legame con Cesare e la sua gens, che iniziò a essere usato anche come nomen dei liberti e delle liberte pubblici locali. Tale prassi onomastica divenne un modello per gli imperatori successivi: non furono poche le città alle cui titolature vari principes aggiunsero il proprio gentilizio, con ripercussioni anche sull’onomastica dei liberti e delle liberte pubblici locali che ricevettero nomina imperiali.
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