Le analisi condotte sulla Comunione degli apostoli in vari momenti e infine con maggior dettaglio in occasione di questa pubblicazione, ci permettono non solo di approfondire i materiali e la tecnica pittorica impiegata da Giusto di Gand, ma anche di raffrontarla a livello tecnico con le tavole degli Uomini Illustri, conservate in parte nel medesimo palazzo urbinate e in parte al Louvre, con le quali presenta numerose similitudini sia nel sistema di realizzazione della carpenteria1 sia nelle modalità pittoriche, indagate in dettaglio in anni recenti. Il supporto ligneo della Comunione è costituito da quattordici assi di pioppo disposte in verticale, di larghezza variabile e spessore elevato, intorno a 4 cm. Lo strato preparatorio applicato sulle tavole è a base di gesso e colla, come evidenziato dalle analisi svolte su microprelievi. Il disegno – per le cui caratteristiche si rimanda al saggio precedente – è realizzato a pennello direttamente sulla preparazione, con un inchiostro che è risultato contenere particelle nere di origine animale (nero d’ossa/avorio), analogamente a quanto emerso negli Uomini Illustri. Le più recenti indagini condotte sulla Comunione degli apostoli, sia di tipo non invasivo in situ – consistenti in spettrometria di riflettanza (vis-RS) e spettrometria dei raggi X in dispersione di energia (ED-XRF o XRF) e microscopia ottica – sia micro invasivo – mediante studio di sezioni stratigrafiche hanno permesso di aggiungere ulteriori elementi alla conoscenza della tavolozza pittorica impiegata rispetto a quanto già riportato in letteratura6 e hanno confermato l’utilizzo di olio siccativo come legante, tipico dell’arte fiamminga.

I materiali e la tecnica pittorica della Comunione

Maria Letizia Amadori
Writing – Review & Editing
;
Gianluca Poldi
Writing – Review & Editing
2021

Abstract

Le analisi condotte sulla Comunione degli apostoli in vari momenti e infine con maggior dettaglio in occasione di questa pubblicazione, ci permettono non solo di approfondire i materiali e la tecnica pittorica impiegata da Giusto di Gand, ma anche di raffrontarla a livello tecnico con le tavole degli Uomini Illustri, conservate in parte nel medesimo palazzo urbinate e in parte al Louvre, con le quali presenta numerose similitudini sia nel sistema di realizzazione della carpenteria1 sia nelle modalità pittoriche, indagate in dettaglio in anni recenti. Il supporto ligneo della Comunione è costituito da quattordici assi di pioppo disposte in verticale, di larghezza variabile e spessore elevato, intorno a 4 cm. Lo strato preparatorio applicato sulle tavole è a base di gesso e colla, come evidenziato dalle analisi svolte su microprelievi. Il disegno – per le cui caratteristiche si rimanda al saggio precedente – è realizzato a pennello direttamente sulla preparazione, con un inchiostro che è risultato contenere particelle nere di origine animale (nero d’ossa/avorio), analogamente a quanto emerso negli Uomini Illustri. Le più recenti indagini condotte sulla Comunione degli apostoli, sia di tipo non invasivo in situ – consistenti in spettrometria di riflettanza (vis-RS) e spettrometria dei raggi X in dispersione di energia (ED-XRF o XRF) e microscopia ottica – sia micro invasivo – mediante studio di sezioni stratigrafiche hanno permesso di aggiungere ulteriori elementi alla conoscenza della tavolozza pittorica impiegata rispetto a quanto già riportato in letteratura6 e hanno confermato l’utilizzo di olio siccativo come legante, tipico dell’arte fiamminga.
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