Il particolare risalto dato da Dante ai Malatesti nei canti V, XXVII e XXVIII dell’Inferno e la singolare efficacia dell’immagine ferina di Malatesta da Verucchio e del figlio Malatestino non potevano passare inosservati ai primi commentatori della Divina Commedia (XIV-XV secolo), i quali anzi non tralasciarono di soffermarsi su questa, rendendo la metafora animalesca sempre più slegata dal contesto in cui si trovava, per poi vivere di vita propria. Partendo quindi dalle tendenziose interpretazioni degli antichi commentatori, l'autrice si propone di illustrare in maniera coerente il legame tra i versi del XXVII canto che riguardano i due Mastini con quelli riferiti a Malatestino (nel canto XXVIII), o a Paolo, Francesca e Gianciotto nel V, per ricostruire, attraverso lo sguardo poetico di Dante, il significato storico dell’ambiente malatestiano nella Divina Commedia.
Dante e i Malatesti nei commentatori del XIV e XV secolo
Anna Falcioni
2022
Abstract
Il particolare risalto dato da Dante ai Malatesti nei canti V, XXVII e XXVIII dell’Inferno e la singolare efficacia dell’immagine ferina di Malatesta da Verucchio e del figlio Malatestino non potevano passare inosservati ai primi commentatori della Divina Commedia (XIV-XV secolo), i quali anzi non tralasciarono di soffermarsi su questa, rendendo la metafora animalesca sempre più slegata dal contesto in cui si trovava, per poi vivere di vita propria. Partendo quindi dalle tendenziose interpretazioni degli antichi commentatori, l'autrice si propone di illustrare in maniera coerente il legame tra i versi del XXVII canto che riguardano i due Mastini con quelli riferiti a Malatestino (nel canto XXVIII), o a Paolo, Francesca e Gianciotto nel V, per ricostruire, attraverso lo sguardo poetico di Dante, il significato storico dell’ambiente malatestiano nella Divina Commedia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.