Questo catalogo della mostra storico-documentaria sui registri malatestiani e l’arte militare del primo Rinascimento costituisce il frutto più recente del lungo, meticoloso, competente e paziente lavoro di trascrizione, analisi e interpretazione condotto, da diversi anni ormai, da Anna Falcioni e Massimo Ciambotti, ai quali va riconosciuto il merito di aver contribuito a diffondere la conoscenza di tesori preziosi, finora nascosti e sconosciuti ai più, ma dall’elevatissimo valore storico, documentale e culturale, non solo per coloro che si occupano di materie contabili e di storia della ragioneria, ma anche per studiosi ed esperti di altre discipline – storia e storiografia medievale, archivistica, storia economica, paleografia, solo per citarne alcuni – oltre che per tutti quei comuni cittadini – in primis gli abitanti di Fano e di Brescia – desiderosi di conoscere le vicende storiche che hanno contrassegnato nel passato le regioni attualmente abitate. Prima ancora di essere documenti contabili, dotati quindi di una specifica finalità funzionale, i 113 volumi dei Codici Malatestiani rappresentano, infatti, una ricca e preziosa fonte documentale, che, attraverso il filtro delle registrazioni contabili, raffigura con estrema vividezza la grande vitalità che caratterizzava la vita della città di Fano nel periodo a cavallo tra 1300 e 1400, consente di ricostruire le principali vicende – istituzionali, militari, economiche, urbanistiche e sociali – che hanno contrassegnato la presenza dei Malatesti a Fano e agevola la comprensione delle relazioni esistenti tra le strutture comunali e la Signoria, nonché dei rapporti di potere intercorrenti tra il dominus – Pandolfo III Malatesti – l’apparato amministrativo comunale e gli addetti alla gestione locale e periferica.
La contabilità malatestiana e Luca Pacioli
Francesca Maria Cesaroni
2022
Abstract
Questo catalogo della mostra storico-documentaria sui registri malatestiani e l’arte militare del primo Rinascimento costituisce il frutto più recente del lungo, meticoloso, competente e paziente lavoro di trascrizione, analisi e interpretazione condotto, da diversi anni ormai, da Anna Falcioni e Massimo Ciambotti, ai quali va riconosciuto il merito di aver contribuito a diffondere la conoscenza di tesori preziosi, finora nascosti e sconosciuti ai più, ma dall’elevatissimo valore storico, documentale e culturale, non solo per coloro che si occupano di materie contabili e di storia della ragioneria, ma anche per studiosi ed esperti di altre discipline – storia e storiografia medievale, archivistica, storia economica, paleografia, solo per citarne alcuni – oltre che per tutti quei comuni cittadini – in primis gli abitanti di Fano e di Brescia – desiderosi di conoscere le vicende storiche che hanno contrassegnato nel passato le regioni attualmente abitate. Prima ancora di essere documenti contabili, dotati quindi di una specifica finalità funzionale, i 113 volumi dei Codici Malatestiani rappresentano, infatti, una ricca e preziosa fonte documentale, che, attraverso il filtro delle registrazioni contabili, raffigura con estrema vividezza la grande vitalità che caratterizzava la vita della città di Fano nel periodo a cavallo tra 1300 e 1400, consente di ricostruire le principali vicende – istituzionali, militari, economiche, urbanistiche e sociali – che hanno contrassegnato la presenza dei Malatesti a Fano e agevola la comprensione delle relazioni esistenti tra le strutture comunali e la Signoria, nonché dei rapporti di potere intercorrenti tra il dominus – Pandolfo III Malatesti – l’apparato amministrativo comunale e gli addetti alla gestione locale e periferica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.