Il volume di Barbara Tognazzi si muove dagli approcci della letteratura classica e recente nonché alle prospettive del dibattito contemporaneo, per considerazioni critiche alla luce della diversificazione tra i vari approcci teorici e, allo stesso tempo, del loro intreccio alla ricerca di un’integrazione sempre auspicata, ma mai interamente compiuta, se non all'interno di una prassi formativa intesa in tutta la sua complessità come progresso e realizzazione delle inclinazioni personali e professionali dell'individuo. L'educazione, degli adulti e non solo, si presenta così costantemente nella duplice veste di formazione della complessità e di complessità della formazione. La prassi formativa, infatti, come ogni prassi teoreticamente fondata, contiene da sempre un presupposto antropologico e si trova a dover prendere le mosse da un preliminare atto di scelta di una definizione di uomo, di natura umana e di sviluppo dell'individuo come base nello stesso tempo per una "diagnosi" dello stato presente e per una definizione degli obiettivi dell'intervento. Allo stesso modo, nella educazione e nella formazione la prassi e la teoria finalizzate all'applicazione educativa e formativa vengono a collocarsi in una dimensione di "scelta" e di assunzione di responsabilità "professionale" nei confronti dei sistemi di riferimento sia per quanto concerne gli aspetti teorici che per quanto riguarda le acquisizioni dei risultati sperimentali a disposizione. Appare dunque indispensabile e pregnante la riflessione critica e problematica che viene condotta in questo volume sui fondamenti teorici ed epistemologici del sapere pedagogico attuale. . L'idea di uomo come organismo caratterizzato da una capacità passiva di apprendimento potenzialmente infinita della prospettiva comportamentista, quella di uomo come organismo spontaneo, attivo e competente, dotato di principi e regole di azione, della prospettiva organismica e piagetiana e l'idea di uomo come organismo intenzionale e simbolico, datore di significati a sé e al mondo della prospettiva umanistica-fenomenologica-psicoanalitica sono incommensurabili in via di principio, ma devono costituirsi necessariamente come complementari nella prassi educativa e formativa per non cadere in uno scetticismo superficiale, in una confusione eclettica o, peggio ancora, in una paralisi della pratica. Ecco allora che con questo testo Barbara Tognazzi, con un riferimento teorico costante alla gestione della complessità nell'educazione e nella formazione ci indica come mettersi al riparo dal rischio, più o meno consapevole, di una pericolosa confusione epistemologica di assunti, finalità, metodi e tecniche differenti, contribuendo peraltro a dare quella coerenza nella integrazione perché la multidisciplinarietà non si trasformi in sterile, ma troppo spesso seduttivo, eclettismo.
Prefazione al volume La conoscenza pedagogica
mario rizzardi
2023
Abstract
Il volume di Barbara Tognazzi si muove dagli approcci della letteratura classica e recente nonché alle prospettive del dibattito contemporaneo, per considerazioni critiche alla luce della diversificazione tra i vari approcci teorici e, allo stesso tempo, del loro intreccio alla ricerca di un’integrazione sempre auspicata, ma mai interamente compiuta, se non all'interno di una prassi formativa intesa in tutta la sua complessità come progresso e realizzazione delle inclinazioni personali e professionali dell'individuo. L'educazione, degli adulti e non solo, si presenta così costantemente nella duplice veste di formazione della complessità e di complessità della formazione. La prassi formativa, infatti, come ogni prassi teoreticamente fondata, contiene da sempre un presupposto antropologico e si trova a dover prendere le mosse da un preliminare atto di scelta di una definizione di uomo, di natura umana e di sviluppo dell'individuo come base nello stesso tempo per una "diagnosi" dello stato presente e per una definizione degli obiettivi dell'intervento. Allo stesso modo, nella educazione e nella formazione la prassi e la teoria finalizzate all'applicazione educativa e formativa vengono a collocarsi in una dimensione di "scelta" e di assunzione di responsabilità "professionale" nei confronti dei sistemi di riferimento sia per quanto concerne gli aspetti teorici che per quanto riguarda le acquisizioni dei risultati sperimentali a disposizione. Appare dunque indispensabile e pregnante la riflessione critica e problematica che viene condotta in questo volume sui fondamenti teorici ed epistemologici del sapere pedagogico attuale. . L'idea di uomo come organismo caratterizzato da una capacità passiva di apprendimento potenzialmente infinita della prospettiva comportamentista, quella di uomo come organismo spontaneo, attivo e competente, dotato di principi e regole di azione, della prospettiva organismica e piagetiana e l'idea di uomo come organismo intenzionale e simbolico, datore di significati a sé e al mondo della prospettiva umanistica-fenomenologica-psicoanalitica sono incommensurabili in via di principio, ma devono costituirsi necessariamente come complementari nella prassi educativa e formativa per non cadere in uno scetticismo superficiale, in una confusione eclettica o, peggio ancora, in una paralisi della pratica. Ecco allora che con questo testo Barbara Tognazzi, con un riferimento teorico costante alla gestione della complessità nell'educazione e nella formazione ci indica come mettersi al riparo dal rischio, più o meno consapevole, di una pericolosa confusione epistemologica di assunti, finalità, metodi e tecniche differenti, contribuendo peraltro a dare quella coerenza nella integrazione perché la multidisciplinarietà non si trasformi in sterile, ma troppo spesso seduttivo, eclettismo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.